“L’insostenibile condizione di precarietà della scuola italiana, che vede 1 lavoratore su 4 con contratto a scadenza, rende incerte le prospettive professionali, personali e familiari di centinaia di migliaia di persone che operano nella scuola nei diversi profili e determina instabilità e discontinuità dei processi formativi di tantissime alunne e alunni”, questo quanto si legge in una nota della Federazione Lavoratori della Conoscenza della CGIL.
“Dopo una prima interlocuzione con il ministro Valditara, che non ha prodotto alcun risultato concreto, e dopo il coinvolgimento di tutti i gruppi parlamentari affinché si facessero carico del problema, ci rivolgiamo ora alla Commissione europea”, continua la nota.
“Gli obiettivi assunzionali accettati dal nostro Paese con l’Europa non possono essere l’alibi per lasciare in sospeso docenti che hanno già dimostrato la loro preparazione in precedenti procedure concorsuali e avrebbero tutti i requisiti per ricoprire stabilmente le 20 mila cattedre che il ministro ha deciso di lasciare nel limbo della supplentite in attesa di nuovi concorsi”, sottolinea il sindacato di categoria.
“Rivolgiamo, quindi, alla Commissione europea un forte appello affinché proceda alla rimodulazione dei target di assunzione e delle tempistiche del PNRR. Crediamo che vada garantita, prioritariamente, l’assunzione a tempo indeterminato di tutti i docenti risultati idonei nei precedenti concorsi, in particolare nel 2020 e nel 2023, e che vada sospesa l’emanazione di ulteriori bandi di concorso o di limitarla alle regioni, alle tipologie di posto, alle discipline per le quali le graduatorie sono esaurite o insufficienti. Tutto questo rappresenterebbe una scelta di responsabilità nei confronti delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola e delle nuove generazioni”. Conclude la FLC CGIL.
Di questi problemi il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha spesso discusso. Ecco le sue parole di ieri al Senato: “I dati sono più forti delle strumentalizzazioni. Non è vero che ci sono 250mila precari nella scuola italiana. Le supplenze saranno 155mila entro dicembre grazie alle assunzioni Pnrr. Siamo intervenuti anche sul sostegno, viste le esigenze del sistema di istruzione, istituendo percorsi Indire. Se quest’anno non abbiamo messo a disposizione i 165mila posti disponibili è perché dobbiamo assumere solo con i concorsi Pnrr. Se non raggiungiamo la milestone perdiamo 24 miliardi”.
“Abbiamo negoziato una flessibilità con una proroga dal 2024 al 2026 del target assunzionale. Abbiamo dovuto accantonare 19mila posti per il prossimo concorso Pnrr. Ho ribadito di avere un nuovo confronto con la Commissione Europea”.
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