Come ogni anno, la situazione di fronte alla quale ci si trova nel mese di settembre, induce a parlare del tema del reclutamento del personale docente.
Le difficoltà nel trovare e mantenere insegnanti qualificati sembrano aumentare ogni anno. I problemi sono storici e strutturali e ne parliamo con Mario Maviglia, già dirigente tecnico e provveditore agli studi di Brescia per diversi anni.
Maviglia osserva che, di per sé, il sistema di reclutamento è complesso e presenta molteplici passaggi che non sempre si integrano in modo razionale e questo rende difficile gestire le assunzioni in modo efficace.
Quest’anno, poi, l’aggiornamento delle GPS ha comportato un incremento del carico di lavoro per l’amministrazione, evidenziando ulteriormente le carenze strutturali.
Non bisogna poi trascurare il depotenziamento dei Provveditorati che si è avuto nel corso degli anni: le strutture che un tempo gestivano il reclutamento sono state svuotate di personale e competenze, rendendole incapaci di sostenere l’attuale carico di lavoro.
L’ex Provveditore fa osservare che la certezza che l’anno scolastico inizi il 1° settembre, dovrebbe consentire di pianificare al meglio le assunzioni e le operazioni necessarie fin dai mesi precedenti, mentre di fatto ci si riduce spesso a correre durante il periodo estivo nel tentativo di far iniziare regolarmente l’anno scolastico.
Maviglia propone che, a partire dal 1° settembre, tutte le procedure di assunzione vengano congelate, rinviando all’anno successivo ogni altra operazione di immissione in ruolo.
L’idea di attribuire ai dirigenti scolastici la responsabilità di assumere direttamente i propri insegnanti non è, di per sé sbagliata, a condizione però che i dirigenti siano ritenuti responsabili anche di eventuali “errori” nella scelta dei docenti.
Per affrontare seriamente il problema è comunque necessario un cambio di prospettiva: le modalità di assunzione devono essere finalizzate al diritto degli studenti di avere un insegnante in classe fin dal primo giorno di scuola e non a rispondere ai pur legittimi diritti e interessi dei docenti.