In materia di reclutamento, alla fine, i partiti sono riusciti a trovare un accordo e la soluzione contenuta nel decreto legge 36 sembra riscuotere un buon consenso sia fra le forze politiche sia fra i sindacati.
Per andare in cattedra sarà necessario un percorso abilitante di formazione iniziale di 60 CFU, da concludersi con prova scritta e prova orale con lezione simulata.
Gli abilitati potranno quindi partecipare ad concorso nazionale, indetto su base regionale o interregionale con prova scritta, orale e valutazione dei titoli.
Si terminerà con un periodo di prova in servizio di durata annuale con test finale e valutazione conclusiva.
Le modalità di svolgimento di questi percorsi saranno definiti con un Decreto del presidente del consiglio dei ministri da emanarsi entro il 31 luglio 2022.
Fino alla fine del 2024 ci sarà una fase transitoria che prevede l’ammissione al concorso per i posti comuni di tutti coloro che abbiano conseguito almeno 30 CFU del percorso di formazione iniziale. I vincitori saranno assunti con un contratto a TD, con l’impegno di completare il percorso universitario di formazione con altri 30 CFU.
Nel video di questa settimana riportiamo anche i commenti di Valentina Aprea, capogruppo di Forza Italia nella Commissione Cultura della Camera, di Andrea Gavosto della Fondazione Agnelli e del segretario generale della Flc-Cgil Francesco Sinopoli.