Dopo il parere delle Commissioni parlamentari che hanno apportato lievi modifiche al testo precedentemente presentato, il 23 marzo il Consiglio dei ministri ha approvato in via definitiva lo schema di decreto legislativo riguardante le procedure per il conseguimento dell’idoneità scientifica nazionale ai fini del reclutamento dei professori universitari. Un provvedimento che nei mesi scorsi aveva suscitato, nel mondo accademico, consensi ma anche perplessità e giudizi non del tutto positivi. Il nuovo sistema si basa su una idoneità scientifica per le fasce dei professori ordinari e dei professori associati, che si consegue attraverso la valutazione di commissioni concorsuali costituite mediante un metodo misto di elezione e di sorteggio.
“Tali valutazioni – ha detto il ministri Moratti commentando il provvedimento – avranno per oggetto l’intera produzione scientifica dei candidati, comprendendo oltre alle pubblicazioni e al curriculum didattico e scientifico, anche i brevetti e i progetti innovativi, sulla base di criteri trasparenti e coerenti con i parametri adottati a livello internazionale”.
Le procedure verranno bandite dal Ministero – con proprio decreto che dovrà essere pubblicato in Gazzetta Ufficiale entro il 30 giugno di ogni anno – distintamente per ciascun settore scientifico-disciplinare, per le due fasce di docenza, e per un numero di idoneità pari ai posti che le Università intendono coprire per concorso (l’idoneità scientifica, infatti, non comporta direttamente l’accesso al ruolo dei professori universitari, ma rappresenta il requisito necessario per la chiamata da parte degli Atenei ed è stabilita una durata di quattro anni dal conseguimento della suddetta idoneità ai fini della partecipazione alle procedure di reclutamento).
Il fabbisogno indicato dalle Università potrà essere incrementato di una quota fino al 40%. Le norme transitorie stabiliscono, però, che nelle prime due tornate dei giudizi di idoneità per la fascia dei professori ordinari e nelle prime quattro tornate dei giudizi di idoneità per la fascia dei professori associati, la quota di incremento sul fabbisogno indicato dalle Università sarà pari al 100%. Per le prime quattro tornate dei giudizi di idoneità per la fascia dei professori associati, è anche prevista una riserva pari al 15% della quota di incremento del 100%, rivolta a determinate categorie di professori, assistenti e ricercatori, nonché un’ulteriore quota dell’1% riservata ai tecnici laureati, inquadrati nella situazione indicata nel decreto.
In mancanza di specifiche richieste da parte delle Università, dovrà comunque essere bandito ogni cinque anni un posto per ciascun settore e ciascuna fascia di docenza.