Il primo punto del Patto per la scuola, appena firmato dal Ministro Bianchi e da CGIL, CISL e UIL rappresenta un condensato di buone intenzioni. Si parte sì con l’impegno a “garantire nuove procedure di reclutamento finalizzate ad assicurare la presenza di ogni figura professionale prevista dall’organico il primo settembre di ogni anno”, ma quando si tratta di spiegare come realizzare questo obiettivo, sacrosanto ma decisamente ambizioso, il documento parla genericamente di un impegno da realizzarlo “anche attraverso una procedura urgente e transitoria di reclutamento a tempo indeterminato”.
Il decreto sostegni-bis ci permette di andare alla sostanza oltre le intenzioni e di trarre una prima conclusione: evidentemente o Draghi e Bianchi non sanno contare, oppure mentono sapendo di mentire, quando promettono il regolare avvio dell’anno scolastico con tutti i docenti in cattedra.
Secondo i dati resi noti da FLC CGIL, sindacato firmatario, per settembre 2021 saranno disponibili 107424 cattedre vacanti e almeno 91742 cattedre disponibili con contratti temporanei fino al 30 giugno.
Su questi ultimi posti, a meno che il MEF non li trasformi in organico di diritto, non sono possibili assunzioni a tempo indeterminato, perché si ritiene che siano posti necessari solo in via provvisoria. Nell’organico di fatto pesa un gran numero di posti di sostegno in deroga, che equivale ad altrettanti supplenti, che cambiano di anno in anno, a cui viene affidato spesso senza alcuna formazione il delicato compito di garantire l’inclusione di studenti e studentesse disabili. I numeri non tengono conto inoltre dei 25000 posti dell’organico Covid previsti per l’a.s. 2020/2021, anch’essi coperti da supplenti, che sembra non verranno riconfermati il prossimo anno.
Secondo il decreto sostegni-bis entro settembre si dovrebbe provvedere ad assumere 49000 docenti da concorso straordinario e graduatorie di merito, 18500 insegnanti abilitati e specializzati precari, presenti in I fascia GPS e 3000 frutto di un concorso ordinario rapido in discipline STEM per la scuola secondaria, per un totale di 70500 assunzioni a settembre 2021.
Da questi semplici dati possiamo trarre una serie di considerazioni.
In definitiva, quindi, non ci sembra che le misure previste dal governo Draghi rappresentino una svolta verso la soluzione del problema del precariato. Nonostante le belle parole del Patto sulla scuola, mancano i fatti! Bisognava trasformare l’organico di fatto in organico di diritto per poi garantire una procedura straordinaria di assunzione per chiunque avesse 3 anni di servizio, con selezione finale al termine dell’anno di prova, fino a coprire realmente tutte le cattedre vuote.
Coordinamento precari/ie della scuola di Bologna e Modena
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