“La funzione svolta dal personale ATA è parte integrante del progetto educativo e costituisce un fondamentale supporto all’attività didattica ma, purtroppo, in questi ultimi anni per il personale impegnato in questo comparto le condizioni di lavoro sono sensibilmente peggiorate, quasi esclusivamente per ragioni contabili. L’ulteriore taglio all’organico disposto con l’atto 276 dello scorso marzo ci allarma fortemente perché, oltre a penalizzare ulteriormente una situazione già gravemente compromessa, va nella direzione opposta rispetto alle esigenze di funzionamento delle nostre scuole”.
Lo affermano i deputati del M5S in Commissione Cultura commentando l’interrogazione rivolta al MIUR a prima firma Maria Marzana.
“Il comparto ATA, essenziale per il buon andamento del servizio di istruzione, subisce da tempo le conseguenze di interventi che hanno aggravato le condizioni di lavoro: organico insufficiente, risorse contrattuali sottratte, percorsi di valorizzazione professionale bloccati fanno da sfondo ad una condizione lavorativa sempre più difficile e mortificante.
Non è più possibile aspettare e, dunque, bisogna finalmente dare corso al piano triennale di assunzioni già previsto dall’ordinamento – superando il blocco del turnover imposto per il passaggio del personale delle province -, abrogare le norme che prevedono il taglio dell’organico e che limitano le supplenze brevi che ad oggi hanno creato solo gravi disservizi nelle scuole. Procedere celermente al superamento dell’esternalizzazione dei servizi ausiliari, tecnici e amministrativi che comporta il congelamento di circa 12 mila posti in organico di diritto.
Infine, è necessario garantire un organico adeguato rispetto al numero degli alunni, agli spazi esistenti e ai laboratori funzionanti: dal momento che in tutte le Regioni l’attuale organico risulta sottodimensionato, ciò significa riconoscere l’importanza il personale ATA, dare centralità a queste figure professionali e rispondere concretamente ai bisogni basilari di funzionalità e sicurezza delle nostre scuole”.