Secondo quanto riporta l’Ansa sarebbero in aumento le risorse per la scuola previste dal Recovery Fund.
Nell’ultima bozza si parla di oltre 20 miliardi destinati alla ‘missione Istruzione’.
In particolare, aggiunge ancora l’Ansa, sarebbero previsti oltre 6,8 miliardi per l’edilizia scolastica e più di 14 per tutti gli altri capitoli fra cui accesso all’istruzione, potenziamento della didattica, percorsi professionali e Its.
La cifra inizialmente prevista era di circa 14 miliardi.
La somma complessiva è esattamente quella che da mesi chiedono anche le organizzazioni sindacali.
Va però chiarito che difficilmente da questi 20 miliardi si potranno ricavare risorse per gli stipendi o per gli organici che sono spese di carattere strutturale e quindi non finanziabili con fondi europei.
Ma il condizionale è assolutamente obbligatorio perché in questo momento siamo ancora alle fasi preliminari.
Il dibattito sulle concrete modalità di utilizzo dei fondi deve ancora iniziare e quindi è meglio aspettare qualche settimana per capirne qualcosa di più.
Alla segretaria nazionale Cisl Scuola Maddalena Gissi abbiamo chiesto un commento.
“Gli investimenti – ci dice Gissi – devono essere strutturali . Per garantire il diritto allo studio si devono individuare linee di d’indirizzo per qualificare il personale e per assegnare organici stabili . Non dobbiamo sprecare un’opportunità come questa dei finanziamenti europei ma servono misure e azioni in grado di rispondere ai bisogni di continuità, di formazione in servizio e di sistematicità degli interventi”.
“Serve una riflessione ordinamentale seria sui curricoli e sulle nuove competenze disciplinari – conclude Maddalena Gissi – sono necessari uomini e donne in grado di studiare e programmare per le future generazioni; ma anche infrastrutture materiali e immateriali al servizio del Paese”
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