Nella scuola si conferma la formazione obbligatoria. E presto si procederà all’avanzamento di carriera solo dopo avere frequentato con esito positivo la scuola di formazione gestita direttamente dall’amministrazione pubblica: lo prevede la bozza del Piano nazionale di ripresa e resilienza che sarà esaminato nella mattina di sabato 24 aprile dal Consiglio dei ministri. La specifica è contenuta a pagina 201, in un paragrafo intitolato “Riforma: Scuola di Alta Formazione e formazione obbligatoria per dirigenti scolastici, docenti e personale tecnico-amministrativo”.
Viene confermata, di fatto, la norma contenuta nella Legge 107/15 sulla formazione obbligatoria e permanente. Con la novità che viene introdotto un nuovo organismo di formazione gestito a livello nazionale.
Nel documento si spiega che “la riforma mira a costruire un sistema di formazione di qualità per il personale della scuola in linea con un continuo sviluppo professionale e di carriera, attraverso l’istituzione di un organismo qualificato deputato alle linee di indirizzo della formazione del personale scolastico in linea con gli standard europei, alla selezione e al coordinamento delle iniziative formative, collegandole alle progressioni di carriera, come previsto nella riforma relativa al reclutamento”.
“La Scuola di Alta Formazione, ideata come “Agenzia del Ministero dell’istruzione”, sarà una struttura leggera e sarà dotata di un comitato tecnico-scientifico di elevato profilo professionale (Presidenti di INDIRE, INVALSI, Accademia dei Lincei, rappresentanti OCSE e UNESCO, Coordinatore dei Dipartimenti universitari di pedagogia che partecipano in ragione del loro incarico e senza oneri ulteriori)”.
Le funzioni amministrative della scuola di formazione “saranno garantite dal Dipartimento per il sistema educativo di istruzione formazione. Il Direttore della Direzione generale che si occupa di formazione svolge le funzioni di Segretario generale della Scuola di Alta Formazione, senza oneri aggiuntivi in ragione della carica”.
“La Scuola svolgerà funzioni di indirizzo e coordinamento dell’attività formativa per tutto il personale scolastico. Saranno coinvolti, non solo Indire e Invalsi ma anche Università italiane e straniere”.
Infine, nella bozza si stabilisce che “l’attuazione della riforma sarà a carico del Ministero dell’Istruzione. La promulgazione della legge è prevista nel 2022 e la piena attuazione della riforma avverrà entro il 2025”.
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