Il ministro asserisce che non esistono comparti pubblici più spreconi di altri, ma in tutti i settori si spende al di sopra delle proprie possibilità. Insomma siamo tutti troppo spreconi sia nei Comuni che nelle Regioni, sia nella scuola che nella sanità. Nell’intervista il ministro fa una metafora, definisce il settore pubblico come una famiglia dove è appena nato un bambino e quindi il papà e la mamma devono rinunciare a qualche vizio per pensare al futuro del proprio bimbo.
Per uscire fuori di metafora, il ministro non ci racconta tutta la verità e pensa che gli italiani siano dei creduloni. Dicendo che non esistono comparti pubblici che sprecano più degli altri, si mente sapendo di mentire. Gli sprechi delle Regioni, della sanità o del ministero della difesa, non è minimamente paragonabile agli sprechi che vengono fatti nel comparto della conoscenza.
Invece è plausibile e sensato sostenere che anche nel settore della conoscenza non sempre si spende bene le poche risorse disponibili. Ma è altrettanto vero che in questi tre anni nel settore della conoscenza sono fatti risparmi di oltre 10 miliardi di euro e si sono di imperio e incostituzionalmente bloccati gli scatti di anzianità.
Rientrando nella metafora del ministro Giarda sarebbe equo restituire al papà e alla mamma di quel bambino appena nato il legittimo compenso di sostentamento (scatti di anzianità) e loro saranno lieti di eliminare tutto il superfluo per l’amore del loro piccolo amore.
Penso che purtroppo le metafore del ministro Giarda serviranno per togliere altre risorse alla scuola senza restituire ciò che ingiustamente è stato tolto, con l’amara conseguenza che così facendo si butta via il bambino con tutta l’acqua sporca.
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