Dei 2 miliardi usati dal Governo come clausola salva-conti, le Regioni chiedono di recuperare i 30 milioni congelati dalla legge di bilancio e inserirli nel Fondo per il diritto allo studio per destinarli a finanziare le borse di studio.
Il fondo integrativo statale, scrivono le Regioni, «rappresenta una delle leve finanziarie principali per sostenere il sistema nazionale per il diritto allo studio universitario. In aggiunta alle risorse regionali ed al gettito della tassa dsu, risponde all’obiettivo strategico di garantire a tutti gli studenti in possesso dei requisiti di reddito e di merito la borsa di studio».
Nella legge di bilancio – riporta Il Sole 24 Ore –le Regioni precisano «nonostante si preveda un incremento del Fis di 10 milioni di euro» è arrivato anche il congelamento tra le somme accantonate (2 miliardi in tutto) di 30 milioni del Fis che «non solo non consentirà di avvicinarsi all’obiettivo del 100% di copertura, ma produrrà un abbassamento significativo del livello di copertura degli studenti idonei a livello nazionale, in evidente controtendenza con gli obiettivi redistributivi e di equità sociale enunciati dall’Esecutivo».
«Questa disposizione – concludono le Regioni – rappresenta quindi un elemento fortemente critico per tutte le regioni e per il sistema del diritto allo studio universitario; tanto più in quanto l’importo reso “indisponibile” appare, in termini proporzionali, il più elevato».
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