Se qualche amministrazione comunale, come quella di Santhià, che ha avviato l’iniziativa «Perché andare in soffitta? Noi libri abbiamo una vita!», adoperandosi per una campagna di solidarietà finalizzata ad aiutare gli studenti che frequentano le scuole dell’obbligo nel recuperare i libri di testo, la gran parte dei comuni lascia correre, nonostante il costo dei libri di testo gravi in misura eccessiva sul bilancio delle famiglie.
A metterlo in evidenza anche un’indagine condotta dall’Unione degli studenti, secondo la quale i costi sostenuti annualmente dalle famiglie per l’acquisto dei libri è superiore ai duecento euro, a partire già dalla scuola media.
A Santhià intanto, scrive La Stampa, per tutto il mese di agosto e di settembre i libri di testo saranno recuperati in diversi punti di raccolta e saranno consegnati agli alunni in prossimità dell’inizio del nuovo anno scolastico.
In Germania (e torna sempre la Germania) i libri di testo vengono dati in comodato d’uso, cosicché al termine dell’anno scolastico ciascun alunno è obbligato a restituirli alla scuola.
Queta pratica ha due risultati positivi: che i libri vengono trattati bene, perchè devono essere restituiti in buone condizione, pena il rimborso; che le famiglie risparmino una buona fetta di spesa per l’istruzione dei propri figli.
A parte l’educazione a tenere bene le robe dello Stato, che poi sono le robe di tutti.
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