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Recupero debiti scolastici, corsi inutili per uno studente su quattro. L’alternativa più gettonata? Le ripetizioni private

Non bastava l’inflazione galoppante, questa estate ad alleggerire ulteriormente il portafoglio delle famiglie ci penseranno le ripetizioni private. Almeno per quei nuclei in cui è presente uno studente che deve fare i conti con il famigerato “debito scolastico”, ovvero l’insufficienza nella pagella finale in una o più materie, che dovrà essere cancellata prima dell’inizio del prossimo anno scolastico per poter accedere alla classe successiva. Secondo le stime effettuate da Skuola.net | Ripetizioni.it – piattaforma leader in Italia per la ricerca di lezioni private online e offline – ad aver avuto almeno un “debito” a giugno è stato circa 1 studente su 5 delle scuole superiori.

In base quanto hanno dichiarato i partecipanti, circa 3.000 alunni dal primo al quarto anno delle superiori, circa 2 “debitori” su 3 in un modo o nell’altro si sono infatti già rivolti (o lo faranno nelle prossime settimane) a un docente privato per avere maggiori sicurezze in vista della verifica di fine estate. Una proporzione che non varia in maniera significativa tra chi ha potuto usufruire di corsi di recupero nella propria scuola e chi non ha avuto questo supporto.
Complici anche le risorse messe a disposizione dal Piano Estate, gli istituti si sono comunque decisamente impegnati per aiutare i loro alunni a recuperare le lacune.

Gli studenti snobbano i corsi di recupero scolastici

Complessivamente, 8 studenti su 10 dichiarano che nella propria scuola sono già stati organizzati o saranno svolti corsi
ad hoc che riguardano soprattutto le materie principali dei vari percorsi, quindi può capitare – così in 1 caso su 10 – che la materia in cui si è risultati insufficienti non sia stata coperta dall’offerta formativa predisposta dalla scuola.
Il vero problema, però, è che i ragazzi non sembrano fidarsi di questi corsi.

Da un lato, infatti, c’è quasi un quinto degli studenti (19%) che, pur avendo questa opportunità, ha rinunciato a prendervi parte. Dall’altro, quelli che li hanno frequentati, quasi sempre sostengono di non aver risolto i loro
dubbi: circa 1 su 4 li ha trovati del tutto (o quasi) inutili, più della metà (51%) ha raccolto giusto qualche spunto, appena il 25% si ritiene pienamente soddisfatto.

In più, qualora non bastasse, c’è da considerare che i corsi di recupero praticamente per tutti sono già andati in scena, quando al giorno della verità manca oltre un mese. Tutti fattori che spiegano perché, come anticipato, per tenersi allenati o per colmare quei vuoti che la scuola non ha riempito si ricorre spesso e volentieri all’aiuto esterno, sotto forma di ripetizioni private.

Il costo delle ripetizioni private

La spesa media stimata sarà di circa 270 euro, con notevoli differenze all’interno della distribuzione del budget: il 20% valuta di spendere tra i 300 e i 500 euro, circa 1 su 10 addirittura tra i 500 e i 1.000 euro. Ma la fetta più grande (27%) si terrà sotto i 200 euro se non addirittura sotto i 100 euro (così per il 25%). Un investimento significativo che si aggiunge a quanto già elargito nel corso dell’anno scolastico: una rilevazione simile svolta sempre da Skuola.net |
Ripetizioni.it aveva stimato attorno ai 400 euro la spesa media per le ripetizioni a partire dal ritorno a scuola.

Le materie più gettonate sono, purtroppo, sempre le solite note: Matematica, Latino e Greco, Scienze, Lingue Straniere e Italiano. Queste, dopo aver “tormentato” gli studenti durante l’anno scolastico, lo faranno anche in vacanza: il 20% degli intervistati stima che continuerà a prendere ripetizioni anche dalla località di villeggiatura sfruttando principalmente i mezzi di collegamento a distanza, il 53% invece si dedicherà a sessioni di studio individuali o con l’aiuto del nucleo familiare. Solo il 27% degli studenti con debito rispetterà la sacralità della vacanza estiva e si asterrà dallo studio quando sarà lontano da casa.

Chi non farà ricorso alle ripetizioni private, invece, lo farà essenzialmente per orgoglio personale, motivi organizzativi o semplicemente per non rovinarsi le vacanze estive. Anche se non mancheranno coloro – circa 1 su 4 – che si asterranno per motivi economici. Ma, come anticipato, c’è anche una terza via: chi non ha preso parte ai corsi di recupero e nemmeno ha usufruito delle ripetizioni. Il 57% di questi studenti tenterà l’impresa da solo, tutti gli altri cercheranno il supporto di familiari (12%), compagni di classe (6%) o siti specializzati (25%).

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