I recuperi ore di lezione dei docenti spesso creano diversi dubbi, in quanto non si capisce bene se facciano parte delle attività normali di insegnamento o delle attività funzionali.
A tal proposito, riportiamo un caso segnalato da Italia Oggi, di difficile interpretazione:
un docente di scuola media, per recuperare le ore a debito a causa delle ore di lezione di 55 minuti, ha partecipato ad un’attività alternativa alla religione cattolica, portando avanti un progetto con gli alunni che gli hanno permesso non solo di recuperare le ore a debito, ma di aggiungerne 13 a credito.
La Dsga ha ritenuto però di pagare tali ore in eccesso come attività funzionali anziché come ore d’insegnamento.
Ma il caso è controverso e di difficile interpretazione in quanto, sono stati seguiti due criteri per valutare la prestazione del docente: il primo per il recupero ore si è destinato il docente ad attività d’insegnamento, mentre per la retribuzione della stessa attività l’amministrazione ha operato come attività funzionale.
Anche se, come riporta Italia Oggi, l’amministrazione ha agito in violazione dell’articolo 1366 del Codice Civile, resta piuttosto dubbia la questione in essere, mancando anche riferimenti giurisprudenziali.
Per fare chiarezza, le attività funzionali, presenti all’art.42 del CCNL 4-8-1995 ed art.24, comma 5 del CCNL 26-5-1999, sono costituite da ogni impegno riguardante la funzione docente previsto dai diversi ordinamenti scolastici. Esse comprendono tutte le attività, anche a carattere collegiale, di programmazione, progettazione, ricerca, valutazione, documentazione, aggiornamento e formazione, compresi anche la preparazione dei lavori degli organi collegiali, la partecipazione alle riunioni e l’attuazione delle delibere adottate dai predetti organi.
Le attività funzionali si dividono in due tipologie: quelle individuali e quelle collegiali.
Le attività funzionali individuali che gli insegnanti devono rispettare per contratto sono:
– la preparazione delle lezioni e delle esercitazioni;
– la correzione degli elaborati;
– i rapporti individuali con le famiglie.
Mentre invece, gli adempimenti di carattere collegiale previsti dalle attività funzionali sono:
– la partecipazione alle riunioni del Collegio dei docenti, comprese l’attività di programmazione e verifica di inizio e fine anno e l’informazione alle famiglie sui risultati degli scrutini trimestrali, quadrimestrali e finali e sull’andamento delle attività educative nelle scuole materne e nelle istituzioni educative, fino a 40 ore annue;
– la partecipazione alle attività collegiali dei consigli di classe, di interclasse, di intersezione. Gli obblighi relativi a queste attività sono programmati secondo criteri stabiliti dal collegio dei docenti in modo da prevedere un impegno fino a 40 ore annue;
– lo svolgimento degli scrutini e degli esami, compresa la compilazione degli atti relativi alla valutazione.
Inoltre, è bene ricordare che il Consiglio di istituto in base a quanto proposto dal collegio dei docenti, definisce le modalità e i criteri per lo svolgimento dei rapporti con le famiglie e gli studenti, assicurando la concreta accessibilità al servizio, pur compatibilmente con le esigenze di funzionamento dell’istituto e prevedendo strumenti adeguati di comunicazione tra istituto e famiglie.
Da qualche anno, soprattutto dopo la pandemia da Covid, assistiamo ad una crescita di casi…
La Corte Costituzionale ha bocciato ben sette punti nevralgici della legge sull’autonomia differenziata tra cui…
Frequentemente si confondono due termini: bravata e reato. In realtà si tratta di due situazioni ben…
Continuano le prese di posizione sulle parole pronunciate dal ministro Valditara in occasione della inaugurazione…
Il conferimento delle supplenze temporanee si attua mediante la stipula di contratti di lavoro a…
Se il patriarcato non c’entra, ma c’entra il fenomeno degli stranieri che stanno arrivando in…