La vicenda degli scatti stipendiali e dell’eventuale recupero di quanto già incassato dal personale nel corso del 2013 sta assumendo ormai aspetti kafkiani per non dire farseschi.
Poco fa sul sito del Governo è stato pubblicato un comunicato quanto meno ambiguo.
Leggiamolo e cerchiamo di comprenderne il senso
“Con lo stipendio ordinario di gennaio – esordisce il testo della nota di Palazzo Chigi – è stata data applicazione al Dpr 122/2013 con blocco degli scatti di anzianità dal 2013 e recupero degli eventuali debiti per un importo massimo mensile di 150 euro lordi”.
Fin qui la questione sembra chiara: il DPR 122 si applica, punto e a capo. Non solo, ma si effettua anche il recupero di quanto erogato nel corso del 2013.
Ma allora le dichiarazioni di Carrozza e Saccomanni erano solo un scherzo?
Certamente no, perché nel capoverso successivo si legge: “Come da disposizioni concordate tra il Ministero dell’economia e delle finanze e dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, è sospesa l’attività di recupero e l’importo di 150 euro lordi verrà rimborsato con esigibilità contestuale a quella dello stipendio ordinario in pagamento nel mese di gennaio 2014”.
A questo punto ci sono diverse possibili interpretazioni.
Prima possibilità: poiché gli stipendi di gennaio erano già in lavorazione non è stato possibile “cancellare” il recupero dei 150 euro e quindi contestualmente allo stipendio di gennaio il personale riceverà un cedolino aggiuntivo che consentirà di recuperare i 150 euro detratti.
Seconda interpretazione: la parola “gennaio” nella frase in questione è un errore, bisogna invece intendere “febbraio”: quindi la restituzione dei 150 euro detratti a gennaio verrà effettuata con lo stipendio del mese prossimo.
Un fatto però è certo: lo stipendio di gennaio è calcolato secondo le disposizioni del DPR 122 e quindi se anche non ci saranno recuperi (a gennaio o a febbraio) molti insegnanti e Ata riceveranno a gennaio uno stipendio inferiore a quello percepito a dicembre, come peraltro avevamo già anticipato in un nostro precedente articolo.
Il comunicato conclude poi così: “Per quanto riguarda il 2014, il pagamento degli scatti potrà essere assicurato a seguito delle decisioni che verranno assunte nel prossimo Consiglio dei ministri per gli insegnanti che ne abbiano beneficiato nell’anno 2013”.
A parte l’imprecisione (i beneficiari non erano solo gli insegnanti ma anche il personale Ata) si dice di fatto che ci vorrà un ulteriore passaggio “politico” per dirimere la questione. A questo punto non resta che aspettare il Consiglio dei Ministri di fine settimana per capire meglio cosa succederà.
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