La vicenda della restituzione degli aumenti stipendiali percepiti da una parte dei dipendenti del Miur nel corso del 2013 è ormai un caso politico nazionale.
Nella giornata del 7 gennaio il ministro Carrozza ha infatti scritto al collega Saccomanni chiedendogli di sospendere la procedura per le operazioni di recupero.
Nella lettera, la titolare del dicastero di viale Trastevere segnala l’urgenza dell’iniziativa visto che nei prossimi giorni si dovrebbe procedere ai conteggi per gli stipendi di gennaio e quindi a operare le trattenute per il recupero degli scatti.
Non si conosce ancora la risposta del MEF, ma sta di fatto che l’improvvisa accelerazione è stata provocata, quasi certamente, dalla sortita di Davide Faraone, responsabile scuola del PD, che in mattinata aveva dichiarato: “Apprendo con preoccupazione della diramazione di una nota del ministero dell’Economia (nota MEF n.157 del 27/12/2013) in cui si chiede la restituzione di circa 150 euro mensili ai docenti che hanno maturato gli scatti 2013. Rimango sorpreso perché ancora una volta si va a punire col segno meno l’unica categoria di lavoratori dello Stato che ha prodotto nel 2013 un segno più”
Evidentemente la sortita di Faraoni era stata concordata con il segretario Matteo Renzi e il Ministro Carrozza deve essersi un po’ “spaventata” per le possibili ripercussioni politiche della vicenda.
In questo momento i rapporti fra il Governo e il PD di Renzi non sono propriamente idilliaci e l’apertura di un ulteriore fronte di dissenso potrebbe avere conseguenze imprevedibili.
E dalla sede del MEF arriva in serata la risposta, ferma, decisa e implacabile: “Il recupero degli aumenti è un atto dovuto, non è possibile tornare indietro”.
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