Recupero scatti: si continua a infierire sulla scuola
Il recupero degli scatti per il personale della scuola è stato, ed è ancora, oggetto di impegnative battaglie condotte in modo determinato dalla Cisl Scuola, unitamente alla maggioranza delle altre sigle sindacali, ed oggi ci sentiamo fortemente attaccati!
Abbiamo sempre sostenuto che la scuola è penalizzata due volte dalle manovre finanziare, che ormai si susseguono anno dopo anno, imponendo il blocco dei contratti e il blocco degli scatti.
Per il personale scolastico, infatti, gli scatti rappresentano l’unica modalità di progressione di carriera: se non esistessero gli scatti, un collaboratore scolastico dopo 40 anni di carriera percepirebbe uno stipendio netto di 950 euro, ovvero lo stipendio iniziale.
Le tabelle, da noi elaborate al lordo, facendo un confronto tra inizio e fine carriera dimostrano il beneficio economico che il personale matura grazie agli scatti. Si tratta di benefici irrinunciabili perché gli stipendi iniziali sono veramente miseri e la progressione stipendiale rappresenta l’unica speranza per chi attende per sei anni di veder incrementato lo stipendio.
La decisione di procedere al recupero delle somme già corrisposte a chi è passato a una nuova posizione stipendiale nel 2013, oltre a costituire un clamoroso atto di incoerenza tra parole e fatti da parte del Governo, è contestabile sotto diversi profili.
Anzitutto quello della legittimità, perché si dà applicazione con effetto retroattivo a norme entrate in vigore in chiusura d’anno; ma soprattutto quello dell’opportunità, dal momento che al prelievo di oggi dovrà seguire la restituzione agli interessati non appena si definirà l’intesa – su cui il confronto è già avviato – per il recupero di validità del 2012 ai fini delle progressioni di anzianità.
Non può che essere pesantemente negativo il giudizio sulle scelte fatte da ben tre governi diversi, intervenuti sulle retribuzioni del personale scolastico con quella che abbiamo più volte definito una doppia penalizzazione: blocco dei rinnovi contrattuali e, in aggiunta, rallentamento delle progressioni di anzianità in misura pari a quattro anni. È solo grazie all’iniziativa condotta sul piano sindacale che i quattro anni potranno intanto ridursi a uno solo (avendo ridato validità prima al 2010, poi al 2011 e a breve – ci auguriamo – al 2012).
Ciò che accade in questi giorno è inaccettabile che va bloccato. La ministra Carrozza deve necessariamente ottenere risposta positiva! Il grido che giunge dal mondo della scuola non può rimanere senza risposta.
Da parte del governo si tratterebbe di un atto di palese incoerenza rispetto alle tante affermazioni di voler sostenere e valorizzare il lavoro nella scuola.
Continuerà anche nei prossimi giorni il nostro impegno per concludere un’intesa che porterà, in concreto, anche la restituzione agli interessati delle somme che oggi si vedono inopinatamente sottratte.