Nel 2012 l’attuale ministro dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, Stefania Giannini, ha dichiarato nella casella redditi imponibili 117.472 euro. L’informazione è stata resa pubblica il 14 aprile attraverso il Senato.
Oltre a quella della Giannini, figurano anche le somme dichiarate al fisco da parte di altri ministri del governo Renzi: il ministro della Difesa, Roberta Pinotti, ha dichiarato 110.603 euro, quello dell’Agricoltura, Maurizio Martina 102.383. Negli stessi registri, in quanto ministro del governo Letta, risulta anche il reddito 2012 dell’attuale sottosegretario alla Presidenza del Consiglio, Graziano Delrio, pari a 97.492 euro. Presente, infine, anche il reddito imponibile 2012 del ministro dell’Ambiente, Gianluca Galletti, pari a 81.871 euro.
E proprio il ministro dell’Ambiente, che nel governo precedente è stato sottosegretario all’Istruzione, la mattina del 14 aprile è intervenuto ad Agorà, su Rai Tre, sostenendo che nella pubblica amministrazione è necessario “premiare chi è in grado di fare le cose bene e invece mandare via gli altri. Questo è il grande sforzo da fare, insieme al ridimensionamento degli stipendi di chi in questi anni ha francamente guadagnato troppo”.
“La pubblica amministrazione – ha aggiunto – non deve solo risparmiare sui costi, ma deve pure essere più efficiente. All’interno della pubblica amministrazione c’è tanta gente brava e molta che non ha le competenze necessarie”. Galletti ha fatto l’esempio del suo dicastero, dove “ci sono funzionari che guadagnano molto più di me”. Il ministro dell’Ambiente ha anche ricordato le priorità del governo: “le riforme istituzionali da una parte, la riforma del lavoro e l’abbassamento delle tasse attraverso una spending review mirata dall’altra. Basta tagli lineari. La ricetta è questa. Noi – ha aggiunto – abbiamo cominciato, mi sembra anche con una certa velocità. Quando tocchi certi settori, le resistenze sono sempre forti. Nel consiglio dei ministri del 18 abbasseremo le tasse a una platea molto vasta, quelle con i redditi più bassi”.
Galletti, infine, ha sottolineato che “il federalismo fiscale è fallito, ha prodotto solo danni”. “La riforma del Titolo V della Costituzione – ha concluso – porterà molti vantaggi sotto l’aspetto della responsabilità. Finalmente si capirà chi fa cosa. La riforma dovrà attribuire le responsabilità di burocrazia e politica, e ognuno dovrà prendersele fino in fondo. Questo permetterà di ridurre i costi”.