L’Inps pubblica indicazioni rilevanti sul Reddito di Cittadinanza, approvato dal Governo in carica e richiesto dai primi giorni di aprile: nel rapporto di aggiornamento dell’istituto nazionale di previdenza, reso noto il 25 luglio, si legge che l’importo medio mensile, erogato nei primi tre mesi a circa 564 mila cittadini, è pari a 526 euro. Mentre è di 207 euro, sempre in media, la Pensione di Cittadinanza. Considerando entrambe, la media che ne deriva è pari a 489 euro.
L’importo varia anche in funzione della prestazione percepita: il 68% dei nuclei percepisce un importo mensile inferiore ai 600 euro e solo l’1% un importo mensile superiore ai 1.200 euro. La classe modale risulta quella dei nuclei con un solo componente con un importo mensile compreso tra 400 e 600 euro.
Nel mese di maggio si è registrato un incremento del 26% con 713 mila prestazioni che hanno conservato pressoché lo stesso importo medio; nel mese di giugno si è raggiunto il picco di 809 mila prestazioni con un importo medio di 477 euro, quindi in calo rispetto al trimestre iniziale.
Sempre secondo l’Inps, i nuclei familiari che percepiscono Reddito e Pensione di Cittadinanza si concentrano nelle regioni del Sud e nelle Isole, raggiungendo il 61% del totale delle prestazioni erogate, seguono le regioni del Nord con il 24% ed infine quelle del Centro con il 15%. E’ quanto si legge nel rapporto di aggiornamento dell’Inps.
Le 905 mila domande accolte, riguardano il coinvolgimento di 2,2 milioni di persone, di cui 1,4 milioni nelle regioni del Sud e nelle Isole, 480 mila nelle regioni del Nord e 308 mila in quelle del Centro. La regione con il maggior numero di nuclei percettori di Reddito/Pensione di Cittadinanza è la Campania (19% delle prestazioni erogate), seguita dalla Sicilia (17%), dal Lazio e dalla Puglia (9%); nelle quattro regioni citate risiede il 54% dei nuclei beneficiari.
Rispetto alla cittadinanza del richiedente la prestazione, nel 90% dei casi risulta erogata ad un italiano, nel 6% ad un cittadino extra-comunitario in possesso di un permesso di soggiorno, nel 3% ad un cittadino europeo ed infine nell’1% a familiari dei casi precedenti.
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