Si avvicina la data del referendum costituzionale. Il 4 dicembre si vota per mantenere l’impianto delle modifiche istituzionali approvate dal Parlamento o lasciare tutto immutato.
Pubblichiamo una guida utile della Flc-Cgil riguardo l’utilizzo dei locali delle scuole per le consultazioni elettorali.
GUIDA FLC CGIL
Sono molte le scuole che vengono utilizzate per le consultazioni elettorali, siano esse a carattere nazionale, che nel caso di elezioni amministrative locali (regionali, provinciali, comunali laddove queste vengono effettuate) o per le consultazioni referendarie.
In questi casi sono sempre i Sindaci dei diversi comuni che, assumendo poteri prefettizi, definiscono con propria ordinanza l’individuazione degli edifici scolastici per le elezioni e l’insediamento dei vari seggi.
Ovviamente le ricadute sulle attività della scuola e, quindi, sugli obblighi del personale, dipendono caso per caso dal tipo di provvedimento emanato dal sindaco del comune di quella scuola.
Proviamo ad esaminare le fattispecie più diffuse.
Nel caso in cui tutta la scuola (con unica sede) venga chiusa per la consultazione elettorale, tutte le attività di quella scuola sono sospese, gli alunni stanno a casa e, quindi, nessun lavoratore, sia esso dirigente scolastico, che DSGA, che docente o ATA, è tenuto a prestare servizio (né potrebbe farlo).
In questo caso sono sospese tutte le attività di quella sezione staccata, ma non quelle della sede centrale. Il personale ATA, titolare invece nell’unico organico d’istituto al pari di quello in servizio nella sede centrale, ma assegnato per l’intero anno scolastico nella sezione staccata, non è tenuto nei giorni lavorativi di chiusura a prestare servizio nella sede centrale a meno che non vi siano “effettive esigenze di funzionamento”. Tale utilizzo deve essere regolato nel contratto di scuola.
In questo caso sono sospese tutte le attività degli alunni di quel singolo plesso o succursale, ma non quelle degli alunni delle altre sedi di quella scuola.
Dal momento però che non è “tutta la scuola “ ad essere chiusa, il personale docente e ATA (titolare nella scuola nel suo complesso e solo assegnato annualmente nella specifica sede scolastica), non è tenuto nei giorni lavorativi di chiusura a prestare servizio, a meno che non vi siano “effettive esigenze di funzionamento” (es. sostituzioni). In ogni caso l’utilizzo del personale non può essere stabilito in via unilaterale ma deve essere regolato nel contratto di scuola.
Si verificano situazioni in cui non viene utilizzato l’intero edificio scolastico per lo svolgimento delle elezioni, ma solo di una parte (dove sono le aule) per la collocazione dei seggi elettorali. In questo caso i docenti non hanno obblighi d’insegnamento. Nel caso in cui la presidenza e la segreteria rimangano aperte, il personale ATA rimane in servizio per le effettive esigenze di funzionamento. In ogni caso l’utilizzo del personale non può essere stabilito in via unilaterale ma deve sempre essere regolato nel contratto di scuola.
In questo caso rimangono a casa tutti gli alunni della sede centrale (ma non quelli della altre sedi), i docenti e gli ATA in servizio nella sede centrale non potranno prestare servizio nella loro sede. In questo caso la scuola, sempre con criteri da definire in contrattazione, dovrà far fronte alle possibili esigenze delle sedi aperte.
La responsabilità per il funzionamento dei seggi, ivi compresa la pulizia e la predisposizione dei locali, dei seggi e di quanto necessario, è del Comune. Questi provvede con proprio personale. È possibile, previo accordo e corresponsione di adeguati e corrispondenti compensi da parte del comune, utilizzare su base volontaria il personale ATA della scuola per l’espletamento di queste funzioni o per la vigilanza. In questo caso, al pari di chi è impegnato direttamente al seggio, questo personale ha diritto al recupero della domenica (ed anche del sabato se giorno libero).
Per quanto riguarda eventuali impegni come scrutatori o presidenti di seggio si rinvia alla scheda specifica sulle norme per i permessi elettorali in occasione delle elezioni, valida anche per le consultazioni europee.
Si precisa infine che, a prescindere delle diverse fattispecie sopra descritte, nessun lavoratore docente e ATA può essere obbligato a fruire di giorni di ferie nelle giornate di utilizzo della scuola come seggio elettorale.
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