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Referendum, Giannini insiste per il ‘sì’: il Paese si è rimesso in moto, non torniamo indietro

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Sul referendum del 4 dicembre, il ministro dell’Istruzione ribadisce il concetto: “fermarsi ora sarebbe tornare indietro di tanto“.

Arrivando alla Conferenza nazionale Università, ricerca e Afam del Partito Democratico in corso all’Opificio Golinelli a Bologna, il ministro invita al voto per il sì. Perché, sottolinea, viviamo in “un Paese che si è rimesso in moto, che ha ancora tanto, tanto da fare per arrivare agli obiettivi che il Governo Renzi si è posto all’inizio del suo mandato”.

Secondo il responsabile del Miur, occorre dare fiducia a questo Governo, perché il fine che ha è quello di puntare a realizzare “un Paese più semplice, un Paese che dia ai giovani un orizzonte e una prospettiva di dignità di lavoro, di lavoro qualificato, ma anche e soprattutto di poter agire in una democrazia trasparente, chiara”.

In conclusione, per Giannini “la riforma costituzionale è l’architettura, è la cornice in cui tutte le altre riforme si concentrano”.

Sempre all’Opificio Golinelli, Giannini ha parlato anche di riforma universitaria: per il ministro dell’istruzione basta “leggere i fatti, leggere i numeri, vedere un Paese che è tornato a reinvestire nel settore che riguarda il loro futuro” cioè l’istruzione.

“Poi si può anche scegliere di avere degli schermi ideologici – ha detto riferendosi ai collettivi studenteschi che si sono schierati per il no – e questo in una qualunque democrazia è una libera scelta. Non so se il futuro di un giovane si debba giocare su quel terreno o su quello delle scelte qualitative e consapevoli”.

 
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