A pochi giorni dal referendum costituzionale, anche il ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, prende posizione: lo fa in modo netto. Propendendo, ovviamente, per il ‘sì’.
D’altro canto, dopo aver confluito sul Partito Democratico, Giannini ha sposato in pieno le idee della maggioranza e del premier Renzi.
Era inevitabile, quindi, che si schierasse in modo netto. Ora spiega anche le ragioni, nel corso di una visita alla Reggia di Caserta, per la kermesse organizzata in occasione del primo anniversario del Piano Nazionale Scuola Digitale.
Giannini ritiene che con se “l’Italia ha scelto la via del cambiamento, questa riforma costituzionale” rappresenta l’occasione migliore che va verso questo obiettivo, perché “mira alla modernizzazione e alla semplificazione”.
Attenzione, però, avverte il ministro dell’Istruzione: “il voto al referendum non è un voto al Governo Renzi, ma sull’Italia”.
L’avvertimento di Giannini, però, potrebbe non avere seguito: il voto referendario, infatti, sembra assumere sempre più le sembianze di un assenso o dissenso verso le scelte fatte dal Governo, ad iniziare dalla riforma della scuola. Ma anche dell’operato del presidente del Consiglio. Con quest’ultimo che, non a caso, non perde occasione per ricordarlo.
{loadposition eb-valore-formativo}
{loadposition facebook}
Circa 2 milioni di ragazzi italiani di età compresa tra i 10 e i 20…
Ascolta subito la nuova puntata della rubrica “Educazione in Evoluzione” tenuta da Matteo Borri dal titolo: “Ma (a che) serve…
Vendicarsi con i docenti, considerati troppo severi, fotografando la targa della loro auto per poi…
Da qualche anno, soprattutto dopo la pandemia da Covid, assistiamo ad una crescita di casi…
La Corte Costituzionale ha bocciato ben sette punti nevralgici della legge sull’autonomia differenziata tra cui…
Frequentemente si confondono due termini: bravata e reato. In realtà si tratta di due situazioni ben…