Gilda degli Insegnanti lancia l’appello per quanto riguarda la raccolta firme per il referendum contro la legge 107/2015.
“Il bilancio finora è molto positivo, si legge sulla nota del sindacato, e ci fa ben sperare di raggiungere le 500mila firme necessarie per presentare il referendum. Adesso serve un colpo di reni per la volata finale e invitiamo tutte le cittadine e tutti i cittadini a recarsi nelle piazze e nelle strade principali d’Italia dove sono allestiti i banchetti e sottoscrivere i quesiti referendari contro la legge 107/2015”.
“Il bilancio finora è molto positivo, si legge sulla nota del sindacato, e ci fa ben sperare di raggiungere le 500mila firme necessarie per presentare il referendum. Adesso serve un colpo di reni per la volata finale e invitiamo tutte le cittadine e tutti i cittadini a recarsi nelle piazze e nelle strade principali d’Italia dove sono allestiti i banchetti e sottoscrivere i quesiti referendari contro la legge 107/2015”.
“La riforma della cosiddetta ‘Buona Scuola’ affida poteri quasi assoluti ai dirigenti scolastici relegando gli organi collegiali di governo della scuola, dove sono presenti insegnanti, genitori e studenti, a semplici momenti di ratifica di decisioni già prese. Le scelte operate nella scuola – dichiara il sindacato – sono simili a quelle che si vogliono portare avanti con la riforma costituzionale e la riforma elettorale, dove il Parlamento perde la sua centralità a favore del Governo e si elegge una maggioranza parlamentare espressione di un solo partito, il partito di governo”.
Per la Gilda, quindi, “firmare per l’abrogazione degli aspetti più controversi della legge 107/2015 significa dare un chiaro segnale di critica nei confronti delle politiche adottate dal governo Renzi e restituire le scelte fondamentali della democrazia ai cittadini e al loro voto”.