Il fatto che uno dei quattro referendum contro la Buona Scuola riguardi l’alternanza scuola-lavoro non scuote il Governo.
“Noi siamo partiti sul tema dell’alternanza, e non vogliamo tornare indietro”, ha affermato il 14 luglio Gabriele Toccafondi, sottosegretario all’Istruzione, parlando a Firenze, a margine della presentazione di un protocollo d’intesa per l’alternanza scuola-lavoro con l’Associazione dimore storiche italiane.
“C’è un dato di fatto, e lo dico dopo la presentazione delle firme da parte della Cgil su quattro quesiti referendari, uno dei quali in contrasto sul tema dell’alternanza: sul tema dell’alternanza non vogliamo tornare indietro”, ha spiegato Toccafondi.
Si tratta di una norma che secondo il rappresentante del Governo si può ritoccare, ma non cancellare: “vogliamo migliorarla – ha aggiunto – ma non tornare indietro”, perché fare stage “è scuola a tutti gli effetti. Oggi abbiamo l’ennesima dimostrazione che non solo la scuola è pronta per l’alternanza, ma anche il sistema produttivo”, ha concluso il sottosegretario.
Ricordiamo che con la riforma, l’alternanza scuola-lavoro, da svolgere anche all’interno di istituzioni, come i musei, è diventata obbligatoria pure per il triennio dei licei (200 ore complessive), oltre che per tecnici e professionali, per i quali è stato portata a 400 ore totali.
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