Il referente Covid? Una figura fortemente responsabilizzata in questi due anni di pandemia, che presto diventeranno tre, ma che resta priva di un inquadramento contrattuale preciso. “Un vuoto normativo che andrebbe colmato”, suggerisce l’avvocato esperto di legislazione scolastica Dino Caudullo nell’appuntamento della Tecnica della Scuola Live.
Una considerazione che nasce da uno spunto offerto alla Tecnica della Scuola da Rosolino Cicero (Presidente Ancodis) che, durante l’appuntamento Live della nostra testata, osserva: “Nella nota tecnica del Ministero dell’Istruzione il referente Covid viene citato 11 volte (il Ds 12 volte). Non si può più sfruttare il lavoro del referente scolastico Covid-19. Occorre definirne la posizione contrattuale“.
Su questo spunto, l’avvocato Dino Caudullo spiega: “Il referente Covid sulla carta può rivendicare ben poco, perché viene individuato come un soggetto carico di compiti e responsabilità ma di fatto non è né più né meno che un docente che sta collaborando su delega del dirigente scolastico”.
E aggiunge: “In effetti un vuoto normativo c’è su cui bisognerebbe intervenire con estrema urgenza, perché queste figure sono esposte a notevoli responsabilità, dato che nel momento in cui svolgono delle funzioni su delega del dirigente scolastico, in quel momento fanno le veci del dirigente per quella specifica funzione e quindi ne assumono tutte le responsabilità”.
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