Sono disponibili 24 su 24, fine settimana compresi, devono essere aggiornati in tempo reale sulla normativa e sulle sue modifiche, devono essere dotati di pazienza e comprensione, si devono interfacciare con numerose e differenti istituzioni, qualcuno li ha definiti come le “sentinelle scolastiche”. Sono i referenti Covid, docenti o dirigenti, figure che sono state introdotte nelle scuole dal Rapporto ISS COVID-19 n. 58/2020, del 21 agosto 2020. I compiti loro attribuiti sono più che mai importanti a più di due anni dall’inizio della pandemia. Dalla promozione, in accordo con il dirigente scolastico, di azioni di informazione e sensibilizzazione, rivolte sia al personale scolastico che alle famiglie, all’importanza di individuare precocemente eventuali segni e sintomi e comunicarli tempestivamente. Il referente inoltre ha il compito di ricevere le comunicazioni e segnalazioni da parte delle famiglie degli alunni e del personale scolastico quando un alunno, un docente o un altro membro del personale siano positivi o siano stati in contatto stretto con un caso confermato di Covid-19. A questo punto è il referente che deve trasmettere le informazioni al Dipartimento di prevenzione presso la ASL di competenza. A tutto questo si aggiunge che qualora si verificasse un numero elevato di assenze improvvise di studenti in una classe o di insegnanti dovrà concordare le eventuali opportunità, nel rispetto della privacy, per garantire la prevenzione e nel caso del personale, le sostituzioni.
Abbiamo chiesto ad alcuni referenti Covid una testimonianza sui difficili momenti che stanno vivendo in queste settimane, dalla riapertura post natalizia delle scuole.
Matteo G., docente nella scuola secondaria di primo grado in un istituto comprensivo della provincia di Asti, dice siamo in costante emergenza senza alcuna possibilità di fermarsi. Dobbiamo contemporaneamente tenere in considerazione più fronti: genitori, dirigenza, referenti sanitari. Personalmente sono sotto una pressione costante e se dovessi anche io ammalarmi, non so proprio come si farà a sostituire me o in ogni caso il referente Covid di istituto. Abbiamo una reperibilità 24 ore su 24 e durante l’orario di scuola, oltre naturalmente a fare lezione, dobbiamo monitorare decine e decine di situazioni. Nel mio caso, inoltre, lavorando in un territorio esteso, sono anche referente di plesso della scuola, e so di non essere il solo ad avere più responsabilità, soprattutto in zone periferiche o rurali, pertanto il carico di è davvero alto. Tutto questo, va detto, ricevendo un compenso davvero irrisorio.
Alessandra C., docente in un comprensivo piemontese, racconta come il suo ruolo di referente sia gravoso dobbiamo costantemente relazionarci con i genitori, con i colleghi, con i medici dell’Asl e ciascuno va informato puntualmente. La normativa cambia in continuazione e quindi una importante parte del tempo la devo dedicare a tenermi aggiornata. Senza contare, aggiunge, che come referente Covid devo continuamente monitorare quello che accade in istituto: il rispetto del distanziamento, il corretto uso delle mascherine, la gestione della mensa, e così via. E a questo si aggiunge anche la responsabilità di comunicare in tempo reale l’eventuale entrata in DAD di una o più classi.
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