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Referenti scolastici covid19: cosa accadrà al rientro dalle vacanze? Carico di lavoro divenuto insostenibile

Ci giungono notizie dai referenti scolastici covid19 iscritti ad Ancodis di oggettive criticità nella gestione dei tracciamenti dei contatti stretti e della complessità delle procedure di comunicazione alle Usca di riferimento.

Nella Nota tecnica sono state date indicazioni alle scuole per l’individuazione e la gestione dei contatti di casi di infezione da SARS-CoV-2 in ambito scolastico che hanno suscitato tanto clamore tra gli operatori della scuola e, in particolare, tra i referenti scolastici covid19 a tal punto da chiedersi – nel silenzio generale di quei giorni (comunicato stampa del 6/11/2021 ANCODIS: emergenza covid19 nella scuola e nuove indicazioni ministeriali) – se le scuole fossero diventate delle dépendance dei Dipartimenti di prevenzione.

Infatti, si legge che “Nel caso in cui le autorità sanitarie siano impossibilitate ad intervenire tempestivamente o comunque secondo la organizzazione di regione/P.A. o ASL….” e purtroppo, come avevamo previsto – anche sulla base dell’esperienza dello scorso anno scolastico – si sono scaricati sui referenti scolastici covid19 i già ben noti oneri e nuove procedure richieste dai dipartimenti di prevenzione locali che hanno complicato e reso oggettivamente insostenibile il carico di lavoro e le incombenze comunicative “imposte” nell’espletamento nell’incarico tutti i giorni della settimana e anche fuori dall’orario di servizio.

Viene richiesto al referente covid di dare la tempestiva comunicazione alle famiglie per l’esecuzione del test T0 e di acquisire dalle stesse famiglie l’esito del T0, di trasmettere i dati anagrafici, i contatti telefonici e gli indirizzi mail di tutti i contatti stretti integrata degli esiti del test T0 e di provvedere tempestivamente a inoltrare i referti dei tamponi eseguiti presso altre strutture convenzionate.

Viene, infine, richiesto al referente covid – al fine di assicurare una precisa valutazione globale del gruppo classe – di segnalare con sollecitudine eventuali notizie di nuove positività.

Non possiamo non rilevare che la previsione “Nel caso in cui le autorità sanitarie siano impossibilitate ad intervenire tempestivamente o comunque secondo la organizzazione di regione/P.A. o ASL….” ha portato di fatto ad assegnare ulteriori carichi di lavoro per il Referente scolastico covid!

Un carico di lavoro snervante che impone un quotidiano monitoraggio, una reperibilità per l’intero giorno e una responsabilità nella trasmissione di dati sensibili!

Nell’ultimo rapporto ISS si rileva che la diffusione della variante Omicron tra i casi totali diagnosticati per il 26% interessa gli under 20.Questo dato induce i referenti scolastici covid a una seria preoccupazione poiché, al rientro dalle vacanze di Natale, avremo una assoluta incertezza sui numeri dei casi che ci attenderanno.

Dai dati in nostro possesso unitamente all’esperienza diretta sul campo – conclude Rosolino Cicero – risultano evidenti tre gravi criticità riassumibili a) nella complessità operativa della gestione di un caso positivo nelle nostre scuole, b) nello specifico e imponente tipologia di lavoro contrattualmente non riconosciuto e, infine, c) nel servizio 7 giorni su 7 e il tempo dedicato per tutte le necessarie fasi operative”.

Per questa ragione – continua Cicero – i referenti scolastici covid iscritti ad Ancodis ritengono la lorocondizione di lavoro non più sostenibile; chiedono l’attenzione al Ministro e alle organizzazioni sindacali con l’esplicita denuncia sulle condizioni di lavoro alle quali sono stati e saranno impegnati per l’espletamento dell’incarico. Rivendicano il diritto a un’indennità di reperibilità oltre l’orario di servizio, aduno specifico riconoscimento contrattuale e una tutela giuridica fino al perdurare dello stato di emergenza e annunciano alla ripresa delle attività didattiche di gennaio – in caso di indifferenza istituzionale – l’intenzione di svolgere l’incarico esclusivamente nei giorni feriali e limitatamente al servizio scolastico in orario antimeridiano”.

Ancodis chiede il RISPETTO del lavoro di migliaia di donne e uomini in “trincea” nel contenimento della diffusione del covid dentro le scuole.

Ancodis (Associazione Nazionale Collaboratori Dirigente Scolastico)

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