Dopo la pubblicazione di un tweet di una mamma si è scatenato sui social un dibattito appassionato in merito ai regali che i genitori fanno ai docenti, usanza comunissima soprattutto nella scuola primaria a Natale. L’utente sottolinea l’inutilità dei soliti regali che vengono fatti, lanciando una proposta.
“Il regalo alle maestre. A ottobre. Le solite proposte di piatto nomi, tazza brutta, palla natalizia e oggettistica pacchiana. Ho rilanciato con donazioni Emergency, Save the Children, Medici senza frontiere. Andate ad accarezzar l’erba che è meglio”, ha scritto.
“Per quanto le possiamo ringraziare avranno mille di questi oggetti (che magari non incontrano i loro gusti). Io sono proprio pro donazioni soprattutto con tutto quello che succede ai bimbi del mondo ma ti dirò che se proprio si deve fare meglio una pianta o un pandoro”, ha aggiunto.
Come abbiamo più volte scritto, il docente non può chiedere, né sollecitare, per sé o per altri, regali o altre utilità; non può accettare, per sé o per altri, regali o altre utilità, salvo quelli d’uso di modico valore effettuati occasionalmente nelle normali relazioni di cortesia e nell’ambito delle consuetudini.
Ma cosa si intende per regali di modico valore? Anche in questo caso il codice è esplicito e chiarisce che, in via orientativa, non si dovrebbe oltrepassare il tetto dei 150 euro di spesa, foss’anche in forma di sconto concesso per un servizio.
Ma va anche detto che spetta alle singole amministrazioni, dunque alle scuole, stabilire eventualmente limiti inferiori o addirittura escludere del tutto la possibilità che i docenti ricevano regali, un’opzione più che legittima laddove, ad esempio, in quartieri particolarmente disagiati, con alti tassi di disoccupazione, il regalo, seppure di ridotto importo, potrebbe mettere in difficoltà le famiglie sul fronte economico; e dunque in tali circostanze sarebbe una scelta etica, quella di dare lo stop alla prassi dei cosiddetti regali di fine anno.
Al di fuori dai casi consentiti, se un docente ricevesse un regalo, esso dovrebbe essere subito messo a disposizione dell’istituzione o restituito al mittente dallo stesso docente cui sia pervenuto.
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