L’ultima campanella è suonata in tantissime scuole d’Italia e studenti e docenti hanno festeggiato questo ultimo giorno di lezioni con piccole festicciole, regali e arie gioiose di arrivederci.
Ad esempio, un gruppo di studenti di Milano di scuola secondaria di primo grado ha voluto salutare la propria professoressa a cui erano particolarmente legati riproducendo la scena finale del film L’attimo fuggente, con Robin Williams, in cui gli studenti rendono omaggio al loro amato professore citando la poesia di Walt Whitman “Oh capitano! Mio capitano” salendo sui banchi.
Oppure, il caso di un gruppo di studenti che hanno organizzato in onore di una loro professoressa prossima alla pensione una vera e propria sorpresa per la docente, che si è resa conto di tutto una volta entrata in aula.
Ma non sempre ci sono atmosfere gioiose. Infatti, qualche tempo fa è circolata una notizia di una docente di una scuola elementare di Palermo che non avendo ricevuto regali da studenti e genitori, è andata su tutte le furie. Secondo quanto pubblicato da Repubblica Palermo, quando la maestra ha saputo che la maggior parte dei genitori non ha partecipato alla colletta del regalo, ha aggredito verbalmente i bambini che sono usciti da scuola in lacrime e scossi.
Tra le frasi, la docente avrebbe detto: “Mi auguro che da grandi non sarete come i vostri genitori che vi stanno dando dei cattivi esempi” e anche “Sono contenta di diventare dirigente scolastico così da non vedere più voi e i vostri genitori”, finendo poi con un “vergognatevi”.
Ma ricevere regali da un gruppo di genitori per un docente è qualcosa di consentito? Sì, ma solo nell’ambito di una situazione dai connotati precisi. Ne parla esplicitamente il Codice di comportamento del pubblico impiego, il Dpr 62/2013, che definisce tutta una serie di questioni: dal dovere di diligenza e lealtà alla buona condotta, con un riferimento esplicito al tema dei regali, dei compensi e di altre utilità.
Il docente non può chiedere, né sollecitare, per sé o per altri, regali o altre utilità; non può accettare, per sé o per altri, regali o altre utilità, salvo quelli d’uso di modico valore effettuati occasionalmente nelle normali relazioni di cortesia e nell’ambito delle consuetudini.
Ma cosa si intende per regali di modico valore? Anche in questo caso il codice è esplicito e chiarisce che, in via orientativa, non si dovrebbe oltrepassare il tetto dei 150 euro di spesa, foss’anche in forma di sconto concesso per un servizio.
Ma va anche detto che spetta alle singole amministrazioni, dunque alle scuole, stabilire eventualmente limiti inferiori o addirittura escludere del tutto la possibilità che i docenti ricevano regali, un’opzione più che legittima laddove, ad esempio, in quartieri particolarmente disagiati, con alti tassi di disoccupazione, il regalo, seppure di ridotto importo, potrebbe mettere in difficoltà le famiglie sul fronte economico; e dunque in tali circostanze sarebbe una scelta etica, quella di dare lo stop alla prassi dei cosiddetti regali di fine anno.
Al di fuori dai casi consentiti, se un docente ricevesse un regalo, esso dovrebbe essere subito messo a disposizione dell’istituzione o restituito al mittente dallo stesso docente cui sia pervenuto.
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