Sono 145 i paesi del mondo dove è approdato, dalla Corea del Sud al Canada, dalla Danimarca all’Argentina, e ovunque in Europa, ha una storia antica che risale alla seconda metà dell’800, quando nel 1863 nel territorio di Reggio Emila fu aperto il primo asilo d’infanzia, coinvolge oggi migliaia di bambini e educatori e si presenta come un’eccellenza nata e sviluppatasi in Italia: stiamo parlando del Reggio Approach, un progetto educativo nato e sviluppatosi a Reggio Emilia a partire dagli anni Sessanta. Fu infatti nel 1963, in anticipo rispetto alla legislazione italiana, che fu fondata la prima scuola dell’infanzia nel comune emiliano. Da subito nel territorio le scuole per i bambini e le bambine più piccole furono intese come risorsa per le famiglie e soprattutto per le lavoratrici madri.
Nel resto d’Italia si dovette attendere il 18 marzo 1968, quando fu istituita la scuola materna statale con la Legge 444, varata durante il Ministero all’Istruzione di Luigi Gui, già qualche anno prima promotore della riforma per la scuola media unica.
Prima di allora, nonostante le innovative esperienze di Maria Montessori della Casa di Bambini o quella delle sorelle Agazzi, il settore dell’educazione infantile era rimasto prevalentemente nelle mani di privati e religiosi.
La spinta propulsiva dei Reggio Emilia, voluta da famiglie, territorio e grazie all’opera del maestro e pedagogista Loris Malaguzzi, contribuirà ad aprire la strada verso un nuovo modo di vedere la scuola dell’infanzia, come luogo educativo e non puramente assistenziale.
Tanti sono gli aspetti innovativi del Reggio Approach, che nel corso di tutto il secolo scorso ha costantemente creato, soprattutto grazie ad alcune figure centrali di pedagogisti, primo tra tutti Loris Malaguzzi, un percorso educativo che si basa sull’immagine di un bambino con forti potenzialità di sviluppo e soggetto di diritti, che apprende attraverso i cento linguaggi appartenenti a tutti gli esseri umani e che cresce nella relazione con gli altri.
Gli aspetti centrali del Reggio Approach sono il lavoro collegiale e relazionale di tutto il personale, la presenza quotidiana di più educatori e insegnanti con i bambini, l’atelier e l’atelierista, vero e proprio fiore all’occhiello del progetto, l’ambiente come contesto educatore, la centralità della documentazione e degli archivi per rendere visibili i processi della creatività dei bambini e delle bambine, oltre al coordinamento costante di tipo pedagogico e didattico e il significativo coinvolgimento delle famiglie. Oggi il Reggio Emilia Approach comprende l’Istituzione Scuole e Nidi d’Infanzia del Comune di Reggio Emilia, Reggio Children e la Fondazione Reggio Children – Centro Loris Malaguzzi.
I nidi (fascia 0-3 anni) e le scuole dell’infanzia (3-6 anni) del Comune di Reggio Emilia che sono ispirati dai principi del Reggio Approach sono i luoghi in cui nasce, cresce e si innova il progetto educativo; sono servizi per l’infanzia del Comune di Reggio Emilia gestiti dall’Istituzione Scuole e Nidi d’Infanzia, strumento di cui si è dotato il Comune nel 2003 per salvaguardare e far crescere qualità e valori dei servizi educativi, con una propria autonomia culturale, pedagogica e gestionale, un proprio bilancio economico e organi nominati dal sindaco. Per saperne di più Reggio Children | Reggio Children promuove il Reggio Emilia Approach
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