Il ministro dell'Istruzione, Marco Bussetti
Ogni scuola deve imparare a camminare con le proprie gambe, proponendo un’offerta formativa specifica per la sua collocazione territoriale: è questo il concetto di autonomia scolastica al quale punta il ministro dell’Istruzione Marco Bussetti.
Parlano il 4 marzo a Radio Padania, il primo “inquilino” del Miur ha detto che “l’autonomia è necessaria ma deve essere reale, deve responsabilizzare”.
“È innegabile – ha aggiunto – che” proprio l’autonomia “ha portato una grande trasformazione nella scuola: ogni territorio è caratterizzato da grandi differenze, anche nella stessa città. Ben venga l’autonomia, ma sia reale”.
Per il ministro dell’Istruzione, quindi, è bene che ogni istituto proponga le proprie peculiarità, sulla base di quanto indicato nel Piano triennale e annuale dell’offerta formativa, ritagliato dal Collegio dei docenti tenendo conto delle esigenze degli studenti e di quello che pure necessita il post scuola dove gli studenti si andranno a collocare.
Le idee di Bussetti, tuttavia, vengono per forza di cose anche accostate al suo sostanziale apprezzamento per il progetto leghista di regionalizzazione, che tra i punti centrali del piano non casa ha inglobato proprio l’istruzione pubblica: il tentativo di accelerata del Carroccio, però, non è piaciuto al Movimento 5 Stelle, che lo scorso 14 febbraio si è messo di traverso, andando a creare l’attuale situazione di stagno.
Solo qualche giorno fa, l’attuale ministro dell’Istruzione aveva espresso concetti molto simili: “L’autonomia rappresenta una opportunità che potrà essere valutata da tutti in tutte le forme e tutti gli aspetti, siamo solo all’inizio. Le parti sociali saranno interessate come tutti gli attori del mondo della scuola. La discussione è aperta”.
Per poi auspicare, qualche giorno dopo, l’adozione in Italia di “un’autonomia reale”.
Anche per aiutare le scuole a responsabilizzarsi e procedere in modo il più possibile autonomo, Bussetti ha detto di aver già stanziato 50 milioni di euro per creare nuove palestre e ristrutturare quelle che ne hanno bisogno.
“Ho firmato un decreto da 114 milioni per oltre 2 mila edifici – ha sottolineato il ministro – che devono ricevere certificazioni per la protezione incendio. Sono stati stanziati poi oltre 2 milioni di euro per i laboratori didattici. Altri stanziamenti arriveranno nei prossimi giorni. Con altri 50 milioni contrasteremo la povertà educativa, ne beneficeranno oltre mille scuole”, soprattutto in aree meno fortunate dove i servizi latitano.
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