Politica scolastica

Regionalizzazione, Conte: “L’istruzione è fondamentale e non può essere frammentata”

Al tavolo sulla regionalizzazione è stato soppresso l’articolo 12 del testo Stefani che prevedeva l’assunzione diretta dei docenti su base regionale, come chiedeva la Lega. La riunione è durata meno di un’ora. In base al nuovo testo il personale è escluso dalla regionalizzazione.

Al tavolo c’erano inoltre i ministri Erika Stefani, Marco Bussetti, Alessandra Locatelli, Sergio Costa e Riccardo Fraccaro.

L’intesa finale non è stata raggiunta, ma secondo quanto ha detto Giuseppe Conte nel corso di una conferenza stampa, “intravediamo la dirittura finale”.

“La settimana prossima ci vedremo ancora per una serie di incontri ristretti e poi porteremo il provvedimento in consiglio dei ministri. La deliberazione del consiglio dei ministri sarà importante perché avremo il mandato a negoziare e potremo coinvolgere il parlamento. Il disegno costituzionale si sta realizzando con garanzie, con un progetto che non arrecherà nocumento o danno ad altre regioni”.

Conte ha fatto capire chiaramente che la scuola non sarà regionalizzata e non diventerà tema dell’accordo sull’autonomia differenziata: “Non vogliamo un’Italia frammentata. Le posso anticipare che abbiamo lavorato e abbiamo accolto alcune richieste delle regioni e e non altre. Sull’istruzione,  ieri pomeriggio c’è stato un intenso incontro-confronto con il ministro Marco Bussetti e i rappresentanti del M5s ed è così sempre su questioni specifiche. Abbiamo concluso che il modello della scuola è fondamentale e non può essere frammentato. Chiaro è che non possiamo pensare che autonomia differenziata possa frammentare la scuola, i governatori non avranno tutto quello che volevano ma ci sta nella logica del negoziato. C’è da da vagliare ancora qualcosa del meccanismo finanziario, a livello tecnico in termini di effetti contabili, ed è rimasto il nodo politico dei Beni culturali, che sarà oggetto di un incontro ristretto la prossima settimana”.

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