Fa discutere su FB la notizia secondo cui il Governo potrebbe recepire le proposte di legge di Veneto, Emilia-Romagna e Lombardia in materia di “regionalizzazione” del sistema di istruzione.
I commenti oscillano fra l’incredulità e la tendenza a considerare la inattendibile la notizia stessa.
In realtà basterebbe documentarsi un po’ per scoprire che il progetto c’è anche se – come ci è stato precisato da una fonte della maggioranza di Governo – non è detto che sia di imminente attuazione.
La deliberazione del Veneto
Resta il fatto che nel novembre scorso il Consiglio regionale del Veneto aveva adottato una delibera con cui dava mandato alla Giunta regionale di trasmettere al Governo una proposta di legge in tal senso.
La proposta affronta il tema della scuola negli articoli 3, 4, 5 e 6.
Il più interessante è certamente l’articolo 5 di cui riportiamo integralmente i primi due commi che parlano inequivocabilmente di regionalizzazione del personale delle scuole spingendosi fino all’ipotesi di contratti regionali.
“Art. 5 – Disciplina relativa al personale delle istituzioni scolastiche regionali.
1. Con legge regionale, nel rispetto dei principi fondamentali delle leggi dello Stato, la Regione istituisce i ruoli del personale delle istituzioni scolastiche e formative regionali e ne determina la consistenza organica.
2. Gli istituti e le materie del rapporto di lavoro non riservati alla legge dalla vigente normativa statale in materia di pubblico impiego, sono disciplinati, sentito il Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, da contratti collettivi regionali che garantiscono comunque il trattamento economico previsto dalla contrattazione nazionale di comparto, nonché il rispetto delle qualifiche e del trattamento di previdenza previsto dalle vigenti normative”.
Il dato interessante, che fa ritenere che l’accordo nazionale fra Lega e M5S potrebbe essere facile da raggiungere, è che in Veneto il consigliere regionale del Movimento Simone Scarabel si era espresso nettamente a favore della proposta anche perché sulla questione c’era già stato in precedenza un referendum regionale che aveva dato via libera al Governatore Luca Zaia di lavorare per l’attribuzione al Veneto di una più ampia autonomia
“La proposta di legge che oggi andiamo a votare – aveva dichiarato Simone Scarabel al momento delle dichiarazioni di voto conclusivo – è molto ambiziosa, si chiedono tutte le competenze e si chiedono con una dotazione finanziaria dei nove decimi. Sappiamo bene che sarà difficile ottenere tutto quello che c’è scritto dentro questa legge.
Noi come Movimento 5 Stelle su questo siamo pronti a fare la nostra parte, l’abbiamo dimostrato qui in Consiglio regionale, ma ancora di più saremo pronti a fare la nostra parte se dovremmo essere la maggioranza che comporrà il prossimo Governo di questo Paese. Perché siamo tutti convinti che la trattativa non si chiuderà con questo Governo che è in scadenza dopodomani, e quindi dovremo andare a trattare anche con il prossimo Governo”.
Aggiungendo anche: “Noi, è stato detto anche dal nostro candidato premier Luigi Di Maio, siamo pronti sull’autonomia a fare la nostra parte anche nel prossimo Governo. Quindi siamo qui a fare la nostra parte, a votare a favore e a darvi il mandato che vi hanno dato, in realtà non ve lo stiamo dando noi, ma ve lo hanno dato i cittadini del Veneto il 22 ottobre, più dei cittadini che hanno portato tutti noi qui dentro in Consiglio regionale. Quindi voteremo a favore per rispetto della democrazia diretta che è la massima espressione che si ha con il referendum”.
Parole chiare: Lega e M5S vogliono la regionalizzazione della scuola e sono favorevoli a contratti regionali.