Nessuna ulteriore autonomia è possibile a favore delle Regioni a statuto ordinario in tema di scuola e di tutto il comparto Istruzione e Ricerca. Questo perchè lo prevede l’intesa tra governo e sindacati di scuola e istruzione, sottoscritta dal Presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, il 24 aprile scorso.
A ribadirlo è in un suo comunicato la FLC CGIL, in risposta “al persistente chiacchiericcio attorno all’autonomia regionale differenziata“.
Infatti, alcuni esponenti governativi o della maggioranza continuano a parlare di questo argomento “che una politica responsabile – scrive il Sindacato – dovrebbe definitivamente abbandonare“.
La nostra Costituzione prescrive unità e indivisibilità della Repubblica, uguaglianza di diritti civili e sociali – e l’istruzione è fra questi – da garantire in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale indipendentemente dai confini territoriali dei governi locali, uguaglianza di trattamento degli alunni tramite l’uguaglianza di trattamento del personale.
“In questo quadro – sottolinea il comunicato – risultano inaccettabili gli intenti della Ministra Bongiorno di istituire un reclutamento regionale e di mettere lacci e lacciuoli ai lavoratori nello spostamento da sede di servizio ad un’altra.”
“Noi ribadiamo al governo il nostro NO a qualsiasi ipotesi di regionalizzazione della scuola e dell’istruzione. – E conclude – Si rispettino i patti sottoscritti, si smetta di agitare un tema divisivo e disgregatore dell’unità del Paese, si pensi al bene di quelle istituzioni che garantiscono diritti costituzionali fondamentali per la crescita e lo sviluppo della persona“.
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