Anche il Partito Democratico interviene sulla querelle degli stipendi maggiorati, che la Lega vorrebbe introdurre, come sottolineato dal ministro dell’Istruzione Marco Bussetti e dal senatore Mario Pittoni, in province disagiate o dove il costo della vita è maggiore: Camilla Sgambato, responsabile nazionale Scuola, e Nicola Oddati, responsabile nazionale Mezzogiorno del Pd, si dicono “assolutamente favorevoli all’introduzione delle gabbie salariali per gli insegnanti”.
Più soli a chi opera “nelle aree svantaggiate del Paese, da nord a sud”
I due, componenti della segreteria nazionale guidata da Nicola Zingaretti, spiegano che non si tratterebbe di ridurre le buste paga per nessuno, ma solo di maggiorarle nei casi di insegnamento in condizioni particolarmente difficili.
“Sarebbe infatti giusto – dicono i democratici – pagare molto di più gli insegnanti che operano nelle periferie, nelle scuole a rischio, nelle aree svantaggiate del Paese, da nord a sud, dove i livelli di dispersione e abbandono sono molto più elevati, il disagio sociale maggiore, le strutture scolastiche spesso inadeguate, le infrastrutture complessive – per esempio i trasporti pubblici – inefficienti”.
Si tratterebbe di non più di 30 mila docenti
Poi, Sgambato e Oddati aggiungono che non si tratterebbe di una spesa particolarmente alta: “insegnare in queste scuole di frontiera, unici presìdi di legalità e di crescita culturale – sottolineano -, comporta un sacrificio indubbiamente maggiore, al quale sarebbe giusto riconoscere un livello salariare più elevato che altrove, atteso che meno del 4% di tutti i contratti integrativi nella scuola riguardano il personale che lavora nelle scuole “ad alto rischio educativo”.
Quindi, stando alle percentuali fornite dagli esponenti Pd, si tratterebbe di integrare gli stipendi di circa 30 mila docenti.
L’assemblea nazionale Pd
La richiesta delle gabbie salariali per i docenti, giunge nel giorno dell’assemblea nazionale del Partito Democratico a Roma, durante la quale il segretario Nicola Zingaretti ha detto: “Siamo l’unica alternativa al governo e Salvini: dobbiamo imporre un’altra agenda, è questo il nostro compito. Dobbiamo combattere ed essere vicini ai giovani, alla classe operaia, a chi si sente emarginato, a chi ha paura del futuro”.
Parlando poi della scuola, il segretario dem ha quindi specificato: “Noi vogliamo abbassare le tasse a chi guadagna meno, vogliamo investire sulla sostenibilità, vogliamo garantire la scuola gratis, dall’asilo all’università, alle famiglie con i redditi più bassi: è la nostra idea di futuro, una grande battaglia culturale per l’Italia”.