La notizia della firma dell’intesa fra MEF e Regione Veneto in materia di regionalizzazione sta creando non poco disorientamento soprattutto dopo che nelle ultime ore si erano diffuse voci che la procedura si sarebbe fermata.
Secondo Bianca Laura Granato, senatrice del M5S di cui abbiamo raccolto alcune dichiarazioni, “se manca la determinazione dei LEP, sulla regionalizzazione non si apre neanche la discussione”.
“E non sarà certo questione di ore o di giorni – aggiunge Granato – anche perché sull’istruzione ci sono tante di quelle criticità che si riverserebbero sulle regioni che chiedono l’autonomia (anche economiche) che renderebbero ingestibile il servizio”.
Sostiene ancora Granato: “Auspico che Veneto e Lombardia riflettano bene sulle conseguenze che questa competenza comporterebbe per loro, innanzitutto per la gestione di un organico in parte statale e in parte regionale, per cui sarebbe anche difficile la gestione della mobilità e dei contenziosi, poi per la burocrazia elefantiaca che si creerebbe per il doppio passaggio MIUR-Regione su svariate materie a partire dal sistema di valutazione. Un pasticcio in cui nessun buon governatore regionale si vorrebbe trovare”.
“Questi governatori – aggiunge la senatrice del M5S – non hanno idea di cosa significhi gestire un servizio come la scuola, con una mole di utenti di quelle dimensioni, il personale più numericamente cospicuo e insoddisfatto di qualsiasi altra pubblica amministrazione, le sigle sindacali, le famiglie, i rapporti con il territorio e con il MIUR . Tutto un mondo che pretende risposte e non si accontenta di una pacca sulla spalla”.
“Al netto di queste riflessioni – conclude Bianca Laura Granato – non credo che lo stesso servizio con gli aggravi burocratici che ne deriverebbero, potrebbe essere gestito a saldi invariati . Saranno le regioni a dover sborsare il resto, non credo che al netto della campagna elettorale che la Lega sta facendo su questo, ai cittadini ne deriverà un gran vantaggio”.
Sul tema va segnalato anche un duro commento dei Partigiani della scuola pubblica: “Quella che è stata definita la ‘secessione dei ricchi’ procede nell’imbarazzo e nella contraddizione di un governo sotto palese ricatto della forza di minoranza leghista che in cambio del reddito di cittadinanza ha messo sul piatto l’autonomia differenziata. Non vi sono giustificazioni né attenuanti. È una manovra iniqua ed inaccettabile che divide il Paese fra formazione di serie A e di serie B!”
Anche secondo i PSP, l’intesa potrebbe essere illegittima: “I LEP (Livelli Essenziali delle Prestazioni) – scrivono infatti – vengono solo citati, non definiti. Senza questa importante prerogativa non si può firmare alcun accordo! Perché è contro la Costituzione e contro il concetto stesso di Nazione”.
Ed è per questo che i Partigiani annunciano che aderiranno allo sciopero indetto dall’Unicobas e dall’ANIEF per il prossimo 27 febbraio; al tempo stesso sollecitano una forte presa di posizione anche da parte degli altri sindacati per dare vita ad una protesta ampia e unitaria.
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