Il premier Giuseppe Conte
La situazione all’interno del governo è molto tesa. Il vero obiettivo della Lega e di Matteo Salvini non è il Movimento Cinque Stelle, ma il premier Giuseppe Conte. Dopo la cancellazione dell’articolo sull’assunzione dei docenti da parte delle regioni si è scatenata l’ira dei governatori di Lombardia (Attilio Fontana) e Veneto (Luca Zaia).
E il presidente del Consiglio risponde con una lettera aperta agli italiani del Nord, pubblicata sul Corriere della Sera: “La riforma è per tutti – scrive – non una bandiera da sventolare. Incontrerò i vostri governatori, ma chiedo rispetto”.
Dunque Salvini si trova tra due fuochi, i suoi che vogliono la crisi di governo, e Conte che mercoledì in aula parlerà della “vicenda dei soldi dei russi alla Lega”. Nelle ultime ore, però, avanza un’ipotesi per evitare il voto anticipato: chiedere un passo indietro del premier e realizzare un rimpasto di governo.
L’applicazione della ‘media nazionale’ richiesta dei governatori di Lombardia, Veneto ed Emilia per giungere a una diversa ripartizione della spesa provocherebbe “un ingiustificato spostamento di risorse” verso le tre Regioni in assenza di una legge che stabilisca nuovi criteri validi per tutti. Questo è il giudizio contenuto in un appunto scritto dal Dipartimento degli affari giuridici di Palazzo Chigi per il premier Giuseppe Conte e datato 19 giugno.
Nel documento – anticipato da ‘La Stampa’ – si sottolinea innanzitutto come la richiesta dei governatori di piena autonomia nelle materie previste dall’articolo 116 della Costituzione “collide con il dettato della Carta“.
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