Per me i 5 Stelle ora farebbero bene a smarcarsi e da subito dall’autonomia differenziata, cavallo di battaglia della Lega, anche perché credo che per scongiurare la regionalizzazione della scuola ci sia bisogno di una sinergia politica e sindacale.
I 5 stelle dovrebbero appoggiare i docenti che il 17 scendono in piazza per dire no alle politiche di autonomia regionale del sistema scolastico che tende a differenziare la scuola sul territorio nazionale.
Ovviamente la regionalizzazione della scuola non è un problema solo degli insegnanti del Sud o del centro o delle isole ma di tutti gli insegnanti anche quelli del Nord ma in generale di tutti i cittadini italiani.
Per i docenti che insegnano nelle scuole del Piemonte, della Lombardia, del Veneto o dell’Emilia Romagna, che sperano di poter incrementare con l’autonomia differenziata le loro retribuzioni, credo che debbano parlare urgentemente con i docenti della provincia di Trento che nella scuola superiore svolgono venti ore di lezione frontale e ben 210 ore di attività funzionali all’insegnamento e con la regionalizzazione i docenti saranno alle dipendenze dirette del DS che sarà un funzionario regionale e dovrà realizzare pedissequamente la politica scolastica dettata dall’assessorato alle politiche scolastiche competente, i docenti avranno altresì poche armi per difendersi dal totale asservimento, altro che legge 107 con tutele sindacali di molto inferiori rispetto al contratto nazionale.
Aggiungerei poi che il trasferimento sarà legato al nulla osta della Regione di appartenenza in quanto si tratterà di trasferimento tra enti diversi da Regione E Stato.
E mentre i docenti già di ruolo potranno o meno scegliere di restare nel ruolo statale o transitare in quello regionale i neo assunti no.
Voglio poi sottolineare che gli ipotetici incrementi mai legati a invarianza di impegni, saranno subordinata alla disponibilità di risorse.
Come vedete la regionalizzazione è un problema che riguarda tutti anche i docenti del Nord come il Sud, le cui scuole, in base a minori risorse avranno meno servizi, potranno erogare una formazione scadente avranno una maggiore contrazione degli organici e scuole sempre più “sgarrupate” e non solo dal punto di vista architettonico.
La regionalizzazione nasce da una visione particolaristica ed egoista della società che porterà il Paese a dividersi e sarà una iattura il luogo di residenza dove la sorte ti ha fatto nascere.
Libero Tassella
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