Le voci su un sempre più probabile avvio delle procedure per regionalizzazione la scuola si stanno facendo di giorno in giorno più insistenti.
E, di conseguenza, si moltiplicano le prese di posizione
Nella giornata del 10 luglio è arrivato un secco comunicato dei Cobas in cui, facendo riferimento alle bozze dell’Intesa sull’Autonomia differenziata pubblicate dal sito Roars.it, si dichiara: “Il drastico giudizio che avevamo già espresso su questo disegno di riforma istituzionale non può che essere confermato dopo la lettura delle bozze in questione. La frantumazione del paese che emerge dai testi è totale: il Veneto chiede 23 deleghe (cioè tutte quelle previste dal Titolo V della Costituzione), la Lombardia 20 e l’Emilia Romagna 16 (solita posizione PD: regionalizziamo anche noi ma….un po’ di meno!)”.
“Il progetto – sottolinea il portavoce nazionale Piero Bernocchi – fa saltare definitivamente ogni principio di solidarietà nazionale, peraltro mai compiutamente attuato, realizzando ciò che è stata definita ‘secessione dei ricchi’. La responsabilità politica del governo Lega- 5 Stelle è enorme: si sta sconvolgendo l’assetto istituzionale dell’Italia con un dibattito relegato nelle segrete stanze del Consiglio dei Ministri senza alcun coinvolgimento perfino del Parlamento”.
“Ma – aggiuunge Bernocchi – se il ruolo della Lega in questa vicenda è chiaro e coerente, assolutamente più grave risulterebbe l’avallo a tale progetto da parte dei 5 Stelle che, terrorizzati dall’ipotesi di elezioni anticipate, accettano qualunque nefandezza richiesta della Lega pur avendo ancora gran parte del loro bacino elettorale nel Sud d’Italia che sarebbe la zona più colpita economicamente dalla Regionalizzazione”.
Duro il giudizio dei Cobas anche nei confronti dei sindacati del comparto “alcuni dei quali -in questi giorni stanno gridando al ‘tradimento’ dell’accordo del 24 aprile scorso siglato con il premier Conte, accordo da noi allora correttamente definito fuffa”.
“Per parte nostra- conclude Bernocchi – non abbiamo mai interrotto la mobilitazione, in primis il 17 maggio con lo sciopero confermato e siamo attivi e pronti a tutte le mobilitazioni unitarie su una parola d’ordine chiara e netta: no a qualsiasi forma di Autonomia Differenziata”.
Poco comprensibile, al contrario, appare la posizione del M5S che, su questo tema continua spesso a parlare come partito di opposizione e sembra quasi dimenticare che, senza il suo consenso, il progetto non potrebbe in alcun modo essere avviato.
Nei social si fa sempre più strada la sensazione che, approfittando dell’inevitabile calo di attenzione che si verifica nel periodo estivo, il Governo possa cogliere l’occasione per mettere a segno una operazione che – a quanto si legge nei gruppi e nei forum – è ampiamente osteggiata da gran parte del mondo della scuola.