Antica carta del regno Lombardo-Veneto
Luca Zaia e Attilio Fontana, presidenti delle regioni Veneto e Lombardia scrivono al presidente del consiglio Giuseppe Conte e puntano i piedi per dire che non firmeranno nessuna intesa in materia di regionalizzazione se l’accordo resta quello noto in questo momento.
L’accusa dei due governatori è pesante: “caro presidente – dicono in sintesi – l’accordo che avete raggiunto nel consiglio dei ministri è una autentica farsa ed è un vero e proprio tradimento nei confronti delle regioni che hanno chiesto l’applicazione dell’articolo 116 della Costituzione e, soprattutto, nei confronti dei cittadini veneti e lombardi che si sono espressi in modo chiaro con un referendum”.
“Presidente Conte – scrivono testualmente Zaia e Fontana – Lei ha l’opportunità di scrivere una pagina di storia di questa Repubblica. Se non la scriverà Lei, lo farà qualcun altro. Perché la spinta verso l’autonomia e verso la responsabilità nei confronti dei cittadini è ormai inarrestabile”.
Il messaggio è chiaro: se Conte dovesse restare fermo sulle sue posizioni, dalle regioni del nord a maggioranza leghista potrebbe partire una campagna politica per far cadere il Governo e per consentire a Salvini di diventare presidente del consiglio.
Lo scontro è ormai ad un punto di non ritorno ed è difficile che questa sortita dei governatori di Veneto e Lombardia cada nel vuoto.
Già nelle prossime ore, forse, potrebbe esserci qualche novità importante.
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