Dopo la presa di posizione dei tre sindacati Flc Cgil, Cisl Scuola e Uil Scuola, anche lo Snals Confsal interviene in merito alla regionalizzazione, ribadendo la propria posizione e gli impegni presi dal Governo nell’intesa del 24 aprile scorso.
“Sul tema dell’autonomia differenziata abbiamo criticato il metodo e il merito con cui questa importante questione è stata finora affrontata. Ma nell’Intesa del 24 aprile scorso che il Governo ha sottoscritto con le OO.SS. rappresentative c’è uno specifico punto che fa riferimento alla scuola del Paese”, dichiara Elvira Serafini, segretario nazionale dello Snals Confsal, che ricorda come “l’impegno congiunto è stato quello di mantenere l’unitarietà del sistema di istruzione, lo stato giuridico degli insegnanti, i curricoli scolastici e la regolazione del rapporto di lavoro con la contrattazione a livello nazionale. Ci aspettiamo che il Governo tenga fede agli impegni assunti”.
Serafini ricorda anche che è “dallo scorso anno che lo Snals-Confsal ha preso, per primo tra i sindacati, l’iniziativa di avviare una raccolta di firme sulla questione dell’autonomia differenziata, non solo tra il personale della scuola ma anche presso le famiglie, raggiungendo un numero altissimo di adesioni. Anche sindaci e rappresentanti di istituzioni locali hanno rappresentato la loro adesione alla nostra petizione”.
Per lo Snals, “il problema principale non è l’autonomia differenziata in sé, ma le differenze che esistono sul territorio nazionale in termini di efficacia formativa e di efficienza del servizio scolastico e di tutti quei servizi che altri soggetti istituzionali devono mettere in campo per i bambini e i ragazzi di tutte le scuole del Paese. Dobbiamo scongiurare in ogni modo il pericolo di un sistema d’istruzione frammentato, che avrebbe come prima e grave conseguenza l’aumento delle disuguaglianze sociali, mentre mai come in questo momento storico l’Italia ha bisogno di una scuola che sblocchi l’ascensore sociale e riattivi la mobilità generazionale in forte crisi. Invece, corriamo il rischio di aggravare situazioni già critiche come, in particolare, quelle di molte aree del Mezzogiorno”.
“Per tutto questo, conclude Elvira Serafini, riteniamo che l’impegno del Governo e del Parlamento per mantenere il carattere unitario e nazionale della scuola italiana debba essere prioritario. E per questo, come sindacato, lavoreremo con determinazione”.
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