Lo stralcio della scuola dal tema della regionalizzazione è una buona notizia sia per il mondo dell’istruzione che per la salvaguardia dell’unità nazionale.
I nostri patrioti hanno versato fiumi di sangue per raggiungere con ardore e sacrificio quel 17 marzo 1861 l’Italia unita, allorchè a Torino, per la prima volta, si riunì il Parlamento Italiano e proclamò Vittorio Emanuele II Re d’Italia.
E come non ricordare le tre guerre d’Indipendenza e l’ardore patriottico che infiammava gli animi e lo spirito dei grandi statisti del Risorgimento italiano. L’Italia è una e indivisibile dal Piemonte alla Sicilia e tale deve restare.
La lingua è una, la cultura e l’identità nazionali sono uniche e soltanto alcuni aspetti possono essere diversi da una regione all’altra. L’istruzione deve restare centralizzata, facendo capo al MIUR e all’interno del curricolo possono esserci alcuni elementi di istruzione regionalizzata nel limite del 20%, così come è adesso.
Il personale della scuola deve continuare ad essere gestito da Viale Trastevere sia per le immissioni in ruolo che per le supplenze. Non si può regionalizzare la scuola dall’oggi al domani: alcune competenze restano a carico dello Stato ed altre possono far capo alle regioni.
Mario Bocola
In una nota, il ministro dell’Istruzione e del merito, Giuseppe Valditara, riferendosi al caso di accoltellamento…
In Sicilia su 1.439 scuole primarie (quelle che erano chiamate elementari) solo 299 sono dotate…
Importante incontro sulla mobilità 2025-2028, quello previsto per il prossimo mercoledì 6 novembre al Ministero…
Il 29 maggio 2024, il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha emanato i decreti n.…
La Legge di bilancio 2025 approvata dal Governo contiene disposizioni apprezzabili, come l’innalzamento della soglia…
Si discute molto di educazione alla pace, ma nelle ultime settimane la cronaca ha fatto…