Politica scolastica

Regionalizzazione. Unicobas: docenti e Ata perderanno i gradoni dell’anzianità

Se si vuole davvero provare a bloccare il progetto di regionalizzazione del Governo Lega-Cinquestelle c’è una sola strada: aderire compatti allo sciopero nazionale proclamato per il 27 febbraio: lo sottolinea il segretario nazionale di Unicobas, sindacato che ha deciso di dare il via alla protesta alla quale ha aderito anche l’Anief.

Il progetto del Governo

“L’attuale (assai compromesso) assetto costituzionale – sottolinea d’Errico – prevede che, qualora le regioni lo chiedano, resti allo Stato solo l’indicazione degli indirizzi generali sull’istruzione e dei ‘livelli essenziali delle prestazioni’ (Lep), cedendo alle Regioni le cosiddette ‘materie concorrenti’, gestibili anche in forma esclusiva. Ma in questo modo le Università del Sud chiuderanno e le scuole (già piene di problemi) diventeranno l’ombra di loro stesse”.
“Bisogna agire in fretta perché il Governo è ben intenzionato ad approvare il progetto in tempi rapidi – dichiara ancora il segretario Unicobas – e non dobbiamo cadere nell’attendismo di quanti s’affidano a schermaglie legali sull’assenza della definizione dei Lep che coprono un’acquiescenza di fondo”.

Regionalizzazione, polpetta avvelenata

Secondo d’Errico la regionalizzazione è una vera e propria polpetta avvelenata: “La richiesta di Zaia (col quale la pre-intesa venne firmata da Gentiloni) prevede contratti differenziati (anche con aumento d’orario, come nel Trentino Alto Adige) e titolarità regionali.  Per quanti passeranno dallo stato alle regioni è pronto lo stesso tiro mancino che subì quella parte di personale Ata che venne statalizzato nel 2000 provenendo dagli Enti Locali. Il rischio oggi è lo scomputo degli anni di servizio, in questo caso maturati nello Stato, con l’annullamento dell’anzianità di servizio e la sparizione dei “gradoni”, non presenti nel CCNL per gli Enti Locali”.

Spiega d’Errico: “Il personale Ata ex Enti Locali, al quale venne azzerata l’anzianità di servizio, e che ha subito anche un danno fortissimo sui pensionamenti nonostante una sentenza favorevole della Suprema Corte Europea, attende ancora giustizia e sarà presente in piazza in 27 febbraio”.

All’Unicobas non piace neppure la posizione assunta da alcuni sindaci e governatori: d’Errico definisce “rincorsa masochistica” la decisione di De Luca, governatore della Campania, di chiedere la regionalizzazione anche per la Campania e parla di boutade estemporanea riferendosi alle dichiarazioni del sindaco De Magistris (“Voi volete l’autonomia differenziata e noi da Napoli chiediamo l’autonomia totale”).
Se davvero passerà il progetto “la Scuola farà da apripista. Incardinando per la prima volta la regionalizzazione del personale (cosa mai successa prima in nessun altro settore), e si aprirà la strada alle gabbie salariali anche per la Sanità ed i servizi del Meridione”.

D’Errico conclude con un invito rivolto anche alle forze politiche: “Lo sciopero del 27 sarà l’occasione per chiamare tutti i parlamentari che si occupano di scuola (e non solo) sotto il ‘palazzo’ per verificarne, senza infingimenti, le effettive posizioni”.

 

Reginaldo Palermo

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