Il tema della regionalizzazione della scuola continua a tenere banco nel dibattito politico e sindacale.
Il governatore della Lombardia Attilio Fontana afferma che la sua regione è pronta ad approvare una legge per assumere tutte le competenze possibili anche in materia scolastica.
Negli ultimi giorni è stato divulgato anche il testo della richiesta del Veneto: totale gestione regionale del personale degli uffici periferici del Miur e dei dirigenti scolastici; concorsi territoriali e ruolo regionale per i neo-assunti.
Francesco Boccia (PD) e Stefano Patuanelli (M5S) dicono che bisogna comunque tenere conto delle specificità territoriali perchè le esigenze formative non sono identiche in tutto il territorio nazionale.
I sindacati ovviamente sono in fibrillazione. La Flc-Cgil chiede al ministro Boccia di dire chiaramente che la scuola, in nessun suo aspetto, può subire misure regionalizzatrici.
Ancora più netta la posizione della Uil-Scuola: “Siamo ferocemente contrari a che il modello della sanità venga applicato alla scuola”.
Ai governatori delle regioni del nord che affermano che c’è chi difende un modello sindacal-corporativo, la Uil risponde per le rime “Sarà anche un modello sindacal-corporativo, ma è quello i cui valori sono in costituzione e radicati nella società”.
Insomma, il clima è caldo, e c’è da credere che la situazione non si raffredderà tanto facilmente.
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