Regioni, percorsi triennali di istruzione e formazione professionale: le novità
La richiesta di una urgente interlocuzione delle Regioni con il Ministro della Pubblica istruzione sulla riforma dell’istruzione tecnica e professionale.
La forte preoccupazione che l’accelerazione impressa dal Governo sull’approvazione del Piano programmatico della scuola, con forti invadenze nelle competenze regionali e degli enti locali, non consenta – come è già successo per la riforma della scuola elementare – un preventivo e approfondito confronto, ma soprattutto continui a ignorare la realtà concreta dei territori ed i processi in atto nelle scuole.
E’ quanto emerso dal seminario organizzato dalla IX Commissione degli Assessori regionali all’Istruzione della Conferenza delle Regioni, coordinata dall’Assessore all’Istruzione della Regione Lazio, Silvia Costa, in collaborazione con Tecnostruttura (incaricata dell’assistenza tecnica del Coordinamento delle Regioni), con la partecipazione dei Ministeri del Lavoro e dell’Istruzione, di rappresentanti di tutte le Regioni, ed in particolare degli Assessori delle Regioni Puglia, Sardegna, Umbria, Lombardia, Friuli Venezia Giulia, e di rappresentanti dell’Invalsi e dell’Isfol.
“Le nuove figure professionali in uscita dai percorsi triennali sperimentali ed i relativi standard formativi – ha detto Silvia Costa – saranno oggetto di una proposta di Accordo che porteremo in Conferenza Stato-Regioni entro fine anno, al fine di consentire alle Regioni di programmare l’offerta formativa a gennaio 2009 e di avviare, il settembre successivo, le prime classi dei percorsi triennali di Istruzione e formazione professionale. Devo sottolineare come i percorsi triennali – è emerso da questo incontro, ma anche dalle ricerche elaborate dall’Invalsi in alcune Regioni e dall’Isfol su dati tratti dal Rapporto di monitoraggio sul diritto-dovere, in corso di pubblicazione – rappresentino importanti strumenti per garantire una qualifica professionale a chi ha abbandonato i percorsi di istruzione e per consentire, a chi lo richieda, di rientrarvi e di conseguire un diploma.