C’era da immaginarlo. In altri termini, sta succedendo il procedimento inverso sull’obbligo sui vaccini, quando alcune Regioni, amministrate dalla destra, si rivoltarono contro la ministra Lorenzin, del governo Gentiloni, che non volevano accettare il diktat del centro sinista.
Se per un verso il segretario del Pd Maurizio Martina promette “ostruzionismo” in Parlamento qualora il provvedimento passasse e si riuscisse a farlo diventare legge prima della pausa estiva, dall’altro le Regioni, in particolare quelle guidate dal centrosinistra, annunciano che non staranno a guardare e promettono iniziative. Con leggi regionali. Ma anche con un ricorso alla Consulta.
Parte l’assessore alla Sanità della Regione Piemonte e Coordinatore della Commissione Salute della conferenza delle Regioni, Antonio Saitta: “Non è una materia esclusiva di competenza dello Stato”.
A cui fa eco la governatrice dell’Umbria, Catiuscia Marini, “Noi non arretreremo in questa conquista di civiltà e non scambieremo la salute delle persone per quattro miseri voti di movimenti minoritari, oscurantisti, antiscientifici…”.
Anche Vincenzo De Luca, presidente della Campania: “Esprimo la netta contrarietà al rinvio dell’obbligo sui vaccini, che rischia di determinare un danno enorme alla salute dei più fragili, e soprattutto di fare arretrare una battaglia che ci ha visti impegnati con determinazione per raggiungere obiettivi di sicurezza per i nostri bambini”.
Per i pentastellati parla il senatore Pino Pisani, medico e componente della Commissione Igiene e Sanità di Palazzo Madama, che spiega: “non è stato fatto alcun passo indietro” ma “nessuno dovrebbe trascurare che la corretta informazione dei cittadini, causa non da poco del rifiuto dei vaccini, rappresenta una condizione ineludibile per ottenere la massima adesione alle pratiche sanitarie.”
“In un Paese civile e moderno, in conformità alle linee guida espresse dalla OMS – aggiunge – le pratiche più efficaci per l’adeguata tutela della salute non possano prescindere dalla corretta informazione e dalla consapevole partecipazione dei cittadini e che, pertanto, il ministro Grillo si stia muovendo nella giusta direzione”.
E siamo d’accordo con le sue parole, ma anche con quelle della vicepresidente della Camera, Taverna, per cui suggeriamo: informate gli italiani sulla importanza strategica dell’istruzione e abolite l’obbligo scolastico, a partire dalla primaria.
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