Cresce l’uso del registro elettronico, ma un docente su quattro continua ad utilizzare pure il cartaceo: con il sovraccarico di lavoro di questi docenti, in certi casi lenito dai loro allievi.
Il dato del doppio utilizzo è contenuto in un’indagine di Skuola.net, da cui risulta che al 53% dei docenti che utilizza esclusivamente il registro in formato digitale, si affianca “un buon 27% di chi usa entrambe le versioni”.
Detto che a fornire le percentuali sull’utilizzo dei registri non sono stati i docenti, ma i loro allievi, bisogna ricordare che lo scorso anno la situazione era peggiore: appena il 37% aveva detto del tutto addio ai metodi tradizionali. Per quanto riguarda la compilazione, oggi ben il 70% dei docenti usa direttamente il pc o sul tablet presente in classe. L’anno scorso era solo il 61%.
Continuano però a essere comuni quei metodi “ibridi” di compilazione, tra cui il più frequente è scrivere le annotazioni di voti e assenze scritte su carta, per inserirle in un secondo momento nel pc del laboratorio informatico. “Tuttavia anche questa abitudine sta progressivamente andando a scomparire”, spiega il portale specializzato”. Oggi è il 21% degli studenti a vedere adottare questa soluzione in classe, 8 punti in meno rispetto al 2014.
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Ma gli studenti non stanno solo a guardare. Perché, siccome non tutti i docenti sembrano all’altezza di “governare” il software di gestione del registro on line, sarebbero diversi “gli insegnanti che invitano gli studenti a compilare il registro elettronico al posto loro e se per il 16% dei ragazzi il permesso viene concesso solo raramente, il 12% sostiene che il registro di classe è spesso compilato dagli studenti”.
E “per il 7%, non è tabù neanche quello personale del prof”. La domanda sorge spontanea: anche se la percentuale è bassina, questi docenti, che coinvolgono i loro allievi nel compilare le loro valutazioni, non sarebbe il caso che si astenessero da tale pratica?
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