Sta riscuotendo molto interesse il questionario proposto da La Tecnica della Scuola in merito al registro elettronico scuola, che ha aperto un dibattito molto intenso su un tema fra i più discussi degli ultimi anni.
Tuttavia, in attesa di fornire i risultati della nostra rilevazione, sono emersi interessanti commenti sulla nostra pagina Facebook, che raccontano già una parte della storia riguardante l’uso del registro elettronico.
Dai commenti emerge subito una certezza: le scuole hanno serie difficoltà dal punto di vista della connessione internet e, a quanto pare anche degli strumenti. Infatti la maggior parte dei docenti che si sono chiamati in causa hanno lamentato proprio queste problematiche: “Computer obsoleti, internet lento. E’ solo una presa in giro”, “Connessione lenta, pertanto spesso e volentieri non si riesce ad ottemperare a tutti gli obblighi previsti in tempo reale. Ciò, diminuisce di molto il tempo a disposizione del docente per la propria personale lezione”, “Non abbiamo pc per noi. Dobbiamo usare quello personale. Se si guasta sono problemi nostri e noi precari non abbiamo neanche il contributo dei 500 euro. Meglio il cartaceo”.
Stando a quanto riferito dai nostri lettori, la situazione sarebbe grave in alcuni casi, specie per quanto riguarda la mancata compilazione del registro elettronico in tempo reale: infatti tale compilazione in tempo reale è obbligatoria, in quanto la legge impone al pubblico ufficiale, nell’esercizio delle sue funzioni, di documentare tempestivamente i fatti e gli atti e nel caso dei docenti ciò che accade nella classe durante la lezione è un fatto e un atto che va immediatamente registrato.
Di conseguenza, capita frequentemente, che i docenti debbano utilizzare i propri strumenti e le proprie connessioni per aggiornare in tempo reale i voti o le assenze. Ma soprattutto, in base a quanto riferito dai nostri lettori, sembra essere prassi comune utilizzare i propri tablet o smartphone durante i colloqui con i genitori: “Quando hai i colloqui, difficilmente hai un pc a disposizione. Quindi o ti porti un tablet personale o devi aver preparato prima delle stampe del registro”. Oppure: “10/15 minuti almeno x lezione xche si connetta, che firmo, metto le assenze, le uscite anticipate i ritardi le note. Non ne parliamo proprio poi se, entro in classe e devo interrogare e la rete non funziona. Con i genitori???? Il tablet personale. Ed ora mi divertirò agli scrutini ( che dovrebbero essere più “veloci”) a giocare a tris aspettando la proiezione dei voti sulla lim in assenza di connessione”.
Anche in questo caso, si andrebbero a prefigurare delle irregolarità e non di poco conto: infatti, è bene ricordare che nessun insegnante può essere obbligato a utilizzare i propri strumenti per la compilazione degli atti della scuola, come il registro elettronico.
I docenti, quindi, fanno notare che nelle loro scuole esistono i problemi legati alle connessioni internet e all’utilizzo degli strumenti personali per accedere al registro elettronico, ma allo stesso tempo lamentano complessivamente il fatto che tali “procedure macchinose” fanno perdere molto tempo durante la lezione. Soprattutto, come già noto, molte scuole dovendo utilizzare sia il registro elettronico che quello cartaceo, chiedono agli insegnanti di compilare sia la versione digitale che quella fisica, trasformando quindi quella che dovrebbe essere un’operazione di qualche minuto in compilazioni di 15-20 minuti e un “doppio lavoro senza senso”, accusano i docenti.
PER COMPILARE IL QUESTIONARIO RISPONDERE ALLE 4 DOMANDE PRESENTI SUL MODULO QUI SOTTO
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