Sulla vicenda dei 5 docenti dell’Istituto Quirino Maiorana di Catania sanzionati per ben due volte dalla dirigente scolastica per non aver compilato il registro elettronico parla in queste ore il coordinatore nazionale della Gilda con la richiesta di un intervento diretto della Ministra Fedeli.
La vicenda è di vecchia data: già nel precedente anno scolastico i 5 docenti erano stati colpiti da una censura.
Con l’anno 2017/18 la storia si è ripetuta ed è arrivata una sospensione dal servizio per due giorni.
I docenti sostengono che le aule non sono dotate di attrezzature adeguate e sufficienti e che non c’è mai stata nessuna delibera del collegio dei docenti relativa alla adozione del registro elettronico.
La dirigente per parte sua afferma che nella scuola c’è un’ampia dotazione di computer sia fissi sia portatili utilizzando i quali i docenti potrebbero tranquillamente inserire voti, assenze e ogni altro dato necessario.
La preside si spinge anche oltre e ricorda che gli insegnanti possono anche fare ricorso ai propri strumenti (tablet e smartphone) che però – sta scritto in una circolare in cui si danno indicazioni sull’uso della strumentazione informatica – non possono in alcun modo essere ricaricati a scuola.
Al centro di tutta la questione c’è proprio il problema delle dotazioni della scuola: ancora pochi giorni fa uno dei docenti colpiti dai provvedimenti disciplinari ha effettuato una precisa ricognizione delle attrezzature disponibili e ha consegnato alla dirigente una propria dichiarazione sostitutiva dalla quale si evince che in almeno 6 delle classi in cui opera non esistono computer collegati alla rete.
Peraltro al Maiorana il registro di classe è di tipo cartaceo, mentre è elettronico quello dell’insegnante.
“L’uso del registro elettronico – aggiunge poi il coordinatore nazionale della Gilda Rino Di Meglio – deve essere approvato dal Collegio dei docenti e, poiché al Maiorana di Catania, secondo quanto riferito dai docenti, questo passaggio non è mai avvenuto, nell’operato della dirigente potrebbero ravvisarsi profili di violazione del codice penale”.
Ma intanto la dirigente ha ricordato nuovamente ai docenti l’obbligo di procedere alla compilazione del registro entro il termine ultimo dell’8 febbraio.
Il timore degli insegnanti è che a questo punto si possa aprire un nuovo procedimento disciplinare.
Ma, a questo punto, si porrebbe una questione procedurale di non poco conto: le norme in vigore stabiliscono che, in caso di recidiva, la sanzione deve essere di grado superiore a quella precedente.
Poiché la sanzione fin qui usata è stata quella della “sospensione fino a 10 giorni”, il prossimo procedimento dovrebbe fare riferimento alla sospensione fino ad un mese, sanzione che però può essere irrogata solamente dall’Ufficio scolastico regionale.
Ma non è detto che l’Ufficio regionale decida di proseguire sulla stessa strada intrapresa dalla dirigente: il tema del registro elettronico, infatti, è molto complesso, come abbiamo già avuto modo di chiarire, e i nodi, anche normativi, da sciogliere sono ancora parecchi.
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