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Registro elettronico: mancano spesso le condizioni minime

Non si placa all’Istituto Maiorana di Catania la polemica sul registro elettronico.

Docenti sanzionati, ma non tutte le aule sono attrezzate

Nella scuola catanese cinque insegnanti sono stati sanzionati per ben due volte dalla dirigente scolastica, prima con una censura e poi con una sospensione per due giorni. L’accusa è di non voler compilare il registro elettronico, i docenti si difendono sostenendo che la scuola non è attrezzata.

L’intervento della Gilda

Nei giorni scorsi il coordinatore nazionale della Gilda Rino Di Meglio aveva chiesto un intervento diretto del Minsitero mentre la segreteria provinciale della Gilda degli insegnanti ha divulgato un ampio e articolato comunicato in cui riassume la vicenda.

“Nel 2016 – scrive la Gilda di Catania – la dirigente scolastica dell’istituto impone, senza alcuna previa delibera del collegio docenti, l’abolizione del registro personale in formato cartaceo, al suo posto quello elettronico. Alcuni docenti però sollevano dubbi”.

“Ma – spiega la Gilda  –  il prof. Maurizio Cartarrasa, dirigente provinciale Gilda Catania, col supporto degli avvocati Concetto Ferrarotto e Rosa Torrisi, pone la questione della validità legale dell’iniziativa della preside”.

Molti dubbi

E, a questo punto, vengono elencati i molteplici dubbi.

“Primo problema: il sistema elettronico utilizzato non prevede alcuna firma elettronica avanzata, qualificata o digitale che sia. In mancanza, il documento elettronico è nullo (art. 21, comma 2ter, Dlgs. 82/2005 – Codice dell’Amministrazione Digitale). Secondo problema: il MIUR non ha mai predisposto il piano di dematerializzazione in materia di rapporti con le comunità dei docenti, del personale, studenti e famiglie, previsto dall’art. 7, comma 27, D.L. 95/2012. Terzo problema: il Garante per la Privacy non ha mai espresso il previsto parere sui provvedimenti attuativi del Ministero dell’Istruzione con riguardo, fra l’altro, l’adozione dei registri online: per la semplice ragione che quei provvedimenti attuativi non esistono”.

“Inoltre – sottolinea la Gilda provinciale – non risultano particolari procedure di sicurezza a protezione dei dati e già si raccontano gustose storielle di alunni che avrebbero violato i sistemi informatici di altre scuole, modificando i loro voti”.

Secondo il sindacato di Di Meglio “ce n’è quanto basta per fermare la corsa al registro elettronico, tuttavia  i cinque docenti del Maiorana che hanno continuato ad utilizzare il registro cartaceo sono stati puniti e sanzionati con censure e sospensioni dal servizio”.

Anche i genitori protestano

Ma nelle ultime ore la vicenda si è complicata ulteriormente perché – sostiene ancora la Gilda provinciale – “qualcuno tra i genitori comincia a preoccuparsi, perché un atto privo di firma, né protetto da idonei sistemi di sicurezza, potrebbe rendere annullabile, dal TAR di turno, anche gli esiti degli scrutini”.
“La giurisprudenza della Corte di Cassazione (V sezione penale Cass. 12726/2000, 6138/2001, 714/2010) – chiosa la Gilda – ritiene infatti che il registro personale docente è un atto pubblico, quindi la sua compilazione deve essere contestuale ai fatti annotati, in difetto si rischiano il falso materiale o il falso ideologico (artt. 476 e 479 c.p.). Tale contestualità non esiste se il docente non dispone in classe di adeguati strumenti hardware che l’Amministrazione scolastica dovrebbe porre in dotazione”.

Al Maiorana per martedì 13 è stato convocato il consiglio di istituto. Primo argomento all’ordine del giorno, la questione del registro elettronico: anche i genitori vogliono capire e vederci chiaro.

La riunione si prospetta animata, mentre la preside sembra intenzionata a non arretrare: per i 5 insegnanti si profila addirittura un terzo procedimento disciplinare.

Reginaldo Palermo

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