Estero

Registro elettronico oscurato ai genitori: “Prima si poteva scegliere quando comunicare i brutti voti”. Accade in Olanda

Una scuola olandese, il Jordan – Montessori Lyceum di Utrect, ha deciso: sarà limitato l’accesso al registro elettronico ai genitori per dieci settimane per ridurre la loro pressione sugli studenti, visto il livello elevato di stress negli studenti riscontrato dai docenti. Lo riporta Fanpage.

L’indagine

Stijn Uittenbogaard, docente di economia presso il Jordan, ha condotto un’indagine su 500 studenti – pari a circa la metà dell’intero corpo scolastico – scoprendo che i ragazzi con genitori che controllavano costantemente l’app riportavano un livello di stress medio di 2.7 su 5. Al contrario, gli studenti i cui genitori non monitoravano frequentemente le valutazioni segnalavano un livello di stress più basso, pari a 2.

Uittenbogaard ha spiegato il proprio punto di vista sulla situazione: “Ai miei tempi si ricevevano i voti quattro volte l’anno, ma nel frattempo potevi decidere tu quando informare i tuoi genitori”. Insomma, l’ansia dei genitori per i voti dei figli è sempre esistita: semplicemente oggi i ragazzi hanno meno libertà nello scegliere il momento in cui comunicarli.

La direzione scolastica ha dunque deciso di proporre una pausa di un mese nell’accesso alle valutazioni. Questa sospensione, ha a dir la verità ha incontrato un sostegno quasi unanime da parte delle famiglie, ed è stata addirittura estesa a dieci settimane proprio su richiesta del consiglio dei genitori.

“Nel nostro sistema educativo diciamo sempre: ‘Hai il diritto di sbagliare. È così che impari'”, ha detto il preside della scuola.

Registro elettronico, la crociata di Crepet

Vietare il registro elettronico: si tratta di una vera e propria crociata dello psichiatra e sociologo Paolo Crepet. Ecco cosa ha detto in questi mesi: “Registro elettronico? Modo con cui noi adulti diciamo ai ragazzi che non ci fidiamo di loro e quindi prendiamo il controllo. Assomiglia alla vocazione idiota dei genitori che vogliono geolocalizzare i propri figli. I ragazzi devono poter trasgredire, col diritto di andare a scuola non preparato. L’ho fatto mille volte, volevo capire i miei limiti. I docenti lo capivano dopo cinque minuti e quindi c’erano delle conseguenze. Questa app demenziale è l’anticamera del ricorso al Tar”, ha detto tempo fa.

Ed ecco cosa ha rivelato lo scorso agosto: “Da poco ho incontrato il Ministro dell’Istruzione, in precedenza avevamo discusso di una mia affermazione presente nel libro, mi domandavo chi avesse avuto la brillante idea di istituire il registro elettronico a scuola. Cosa gliene frega ad un genitore sapere dove è sua figlia alle 10:24 o se è stata interrogata in geografia? Saranno fatti suoi. Sa cosa mi ha detto il ministro? Che sta preparando un disegno di legge per ritornare al registro cartaceo. Vedrà però in quanti si opporranno a questo disegno di legge”.

Redazione

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